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REGGIO CALABRIA – Gli agenti della polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Reggio Calabria hanno sventato un tentativo di suicidio posto in essere da un detenuto italiano di circa 30 anni. Lo riferiscono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale. L’episodio risale alla notte fra sabato e domenica scorsi. L’uomo, usando i lacci delle scarpe, si è appeso alle grate della finestra, dopo essere salito su uno sgabello, e poi si è lasciato cadere. Il rumore dello sgabello ha attirato l’attenzione dell’agente di polizia penitenziaria in servizio nella sezione detentiva. L’agente è intervenuto immediatamente e, accortosi di ciò che il detenuto aveva fatto, ha chiamato aiuto ed è entrato in cella, riuscendo a salvare il detenuto. Il Sappe ricorda che i detenuti in più rispetto ai posti disponibili sono circa 23000. A Reggio Calabria i detenuti sono circa 400, per una capienza di circa 200 posti. «Bisogna poi ricordare – spiegano i due dirigenti – che in Calabria ci sono circa 1000 detenuti appartenenti alla criminalità organizzata che necessitano di maggiori controlli. Molti di questi hanno processi in corso per cui è necessario impiegare molti agenti nel servizio traduzioni. A Reggio Calabria l’organico della polizia penitenziaria è carente, a causa dei molti distaccati in altre sedi».
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