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PRAIA A MARE – Un dedalo di cunicoli, grotte e anfratti sottomarini della lunghezza di circa 150 metri. È là dentro che si spera di trovare ancora in vita un ventinovenne, originario di Sarno, ma residente a Scalea, l’ingegnere Valerio Nunziata. Il fatto è avvenuto ieri pomeriggio, intorno alle ore 15.00, in uno dei luoghi più belli del mondo: l’isola di Dino, nello specchio acqueo di Praia a Mare, nell’alto Tirreno della provincia di Cosenza. Il gruppo di sommozzatori, va detto subito, era formato da persone esperte che spesso effettuano immersioni in quella ed in altre aree della costa tirrenica. Al momento, Valerio Nunziata è disperso e potrebbe trovarsi, secondo quanto riferisce chi conosce bene i fondali dell’isola di Dino, in una delle sacche d’aria che sono presenti in vari cunicoli, oppure se non si è perso d’animo potrebbe aver raggiunto la grotta chiamata Gargiulo che si trova praticamente al centro dell’isola di Dino a circa 17 metri di profondità, ma che rappresenta un’apertura con presenza di aria e con stalattiti e stalagmiti. 

Per i soccorsi sono stati fatti diversi tentativi, ma tutti sono risultati vani. Entrare in quelle grotte è difficile e c’è bisogno del favore di numerosi fattori, uno fra i quali la limpidezza dell’acqua. Proprio questo problema potrebbe aver fatto perdere l’orientamento al ventinovenne che non ritrovando più il compagno potrebbe aver preso altri cunicoli. Naturalmente, non c’è verso di comunicare in alcun modo con il giovane. c’è qualche possibilità di rifornirsi d’aria in piccole sacche oppure nella grotta raggiungibile risalendo l’anfratto con le bombole non in spalla. 

Il gruppo di sub composto da tre persone, nel primo pomeriggio di ieri, avrebbe raggiunto lato Ovest dell’isola di Dino. Si tratta della parte dove la roccia diventa più frastagliata e dove il fondale è più profondo. Valerio Nunziata si è inabissato verso le grotte insieme a Pasquale Montanino, un esperto sub, appuntato dell’Arma. Mario Palazzo di Santa Domenica Talao, invece, sarebbe rimasto sul gommone mentre gli altri due si sarebbero avviati verso la grotta del Gargiulo che prende il nome dallo scopritore. 

Durante l’immersione che prende il via da un anfratto posto a circa 17 metri di profondità, i due sub hanno iniziato il percorso. Chi conosce bene quelle grotte sa che va fatto con particolari condizioni meteo marine e, soprattutto la nuotata deve essere lenta e con pochi movimenti bruschi per evitare che la fanghiglia depositata sul fondale pregiudichi la visuale.  Probabilmente è proprio questo il problema. Forse in qualche punto si è alzato un po’ troppo fango e la visibilità si è ridotta. 

I due sub hanno perso il contatto. In quella frazione di secondo Nunziata potrebbe aver smarrito l’orientamento ed aver imboccato chissà quale altro cunicolo. Pasquale Montanino, invece, ha fatto la cosa più ovvia, quando si è reso conto della situazione. Ha guadagnato subito l’uscita per dare immediatamente l’allarme. Così è stato. 

Sul posto sono giunti immediatamente i Sub della protezione civile di Scalea. Si è alzato in volo un elicottero dei carabinieri che ha trasportato sul posto i sommozzatori dei Vigili del fuoco di Reggio Calabria. Una corsa contro il tempo. I Sub di Scalea hanno provato più volte a cercare di effettuare ricognizioni, senza esito. 

La Guardia costiera di Maratea ha fornito il supporto logistico. I sommozzatori di Reggio Calabria, una volta raggiunta l’isola di Dino hanno effettuato subito delle immersioni, ma più che altro si è trattato di ricognizioni.

 Pare che non siano abilitati ad effettuare immersioni speleologiche. Così sono stati allertati immediatamente i Sub speleologi di Roma che appena giunti sul posto effettueranno le ricerche. Potrebbero arrivare in supporto anche i sommozzatori di Verona.

Per tutto il tempo ha coordinato i soccorsi il capitano Luca Giandominici della Compagnia dei carabinieri di Scalea. Presenti i Vigili del fuoco del distaccamento locale, i Sub della protezione civile di Scalea che hanno fornito importanti indicazioni sulla conformazione dei circa 150 metri di cunicoli. Nell’area di Fiuzzi è stato allestito anche un campo attrezzato per fornire supporto da terra alle operazioni che sono riprese stamani. Infatti, per tutta la giornata di domenica le ricerche non hanno avuto un momento di pausa, ma non ci sono state notizie. Dopo 24 ore sono poche le speranze di trovare in vita il giovane ventinovenne.

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