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Da qui, seguendo una strada collinare-montana, i profughi avrebbero avuto accesso ad un’altra città dell’interno, sede del culto del Serpente. Allo stesso viaggio dall’Oriente alla Calabria si riferisce la tavoletta del gatto di Cuenca dove, quella che sembra una piramide, è in realtà la sovrapposizione dei 110 feretri.
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