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REGGIO CALABRIA – «Da vittima di questo sistema ho l’incoscienza ma anche il dovere di denunciare, affinchè le cose forse possano cambiare e far emergere la verità». Antonino De Masi, l’imprenditore calabrese che denunciò i vertici di alcuni istituti di credito per usura dando il via ad un’inchiesta della Procura di Palmi, dopo gli ultimi casi di suicidi di imprenditori, ha annunciato di avere presentato esposto in diverse Procure italiane contro le banche per estorsione e riciclaggio. L’iniziativa è stata adottata, spiega De Masi «dopo la sentenza della Corte di Cassazione che nel novembre scorso ha confermato che le banche hanno praticato l’usura nei miei confronti».    «Faccio questo – aggiunge l’imprenditore – per una serie di ragioni delle quali la principale è rappresentata dalle drammatiche notizie sui suicidi che ormai si succedono quotidianamente, al fine di poter dare fiducia e speranza alla gente e dimostrare che perseverare ed aver fede in una giustizia che dimostrerà di essere uguale per tutti (sia per i potenti banchieri che per i normali cittadini) prima o poi paga. Forse sta giungendo il momento che anche i potenti ed intoccabili ‘burattinaì della finanza che hanno impoverito e distrutto un paese paghino, come i comuni mortali, per le illegalità commesse. Il primo forte messaggio che voglio quindi trasmettere è quello di dare fiducia e sperare che prima o poi la magistratura e la legge faranno il loro e giusto ed ‘onestò corso».   «Certamente in un momento drammatico come questo – sostiene ancora De Masi – ho scelto di continuare a combattere con nuove azioni legali e sconfiggere la depressione e il sentimento di impotenza che porta, come emerge dalla cronaca quotidiana, anche al suicidio. La forza e la consapevolezza che prima o poi tutti noi riusciremo a dimostrare di essere uguali davanti alla legge, sconfiggendo le criminali lobby di potere che sino ad oggi hanno violentato il Paese ed i diritti dei cittadini, mi porta sempre a sperare in un domani migliore».

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