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VILLAPIANA – L’unica certezza che si può riferire è che si è trattato di una mattanza, con due vittime devastate da colpi di fucile ed un ferito, testimone oculare dell’accaduto e interrogata dai carabinieri, nell’ospedale di Rossano dove è ricoverata. 

Le due vittime del grave fatto di sangue sono Vincenzo Genovese, 67 anni, di Villapiana, e la figlia Rosa, di 26 anni. In prognosi riservata ma, pare, non in pericolo di vita, Domenica Rugiano, 54 anni, moglie di Vincenzo e madre di Rosa. 

Lo scenario della mattanza è una casa colonica in aperta campagna, in un’area scarsamente abitata, lungo la provinciale che collega lo Scalo al centro cittadino di Villapiana, in contrada Ficara del Rosario, poco distante dal campo di calcio “San Francesco”. Al momento, gli investigatori non escludono alcuna ipotesi, compresa quella che l’accaduto possa essersi verificato nella mattinata  di ieri, anche se l’allarme è scattato solo nel tardo pomeriggio, tra le 19 e 30 e le 20, allorquando un cercatore di asparagi, sentendo abbaiare il cane nel cortile della casa, si è avvicinato e vedendo un uomo riverso per terra ha avvisato i carabinieri. 

Da lì a poco, quella casa di campagna si è trasformata in una sorta di quartier generale dell’Arma con il progressivo arrivo sul posto dei carabinieri della Stazione di Villapiana Scalo, poi del capitano Pierpaolo Rubbo, comandante della Compagnia di Corigliano, del colonnello Francesco Ferace, comandante provinciale dell’Arma, accompagnato dal tenente colonnello Franzese, responsabile del nucleo operativo. 

Nell’immediatezza della scoperta dei due cadaveri, l’ipotesi più accredita è stata quella dell’omicidio – suicidio. Il padre litiga con la figlia, perde la testa e le spara un colpo di fucile alla coscia. La ragazza, riversa in pozza di sangue, è stata trovata nella prima stanza della casa. La madre, siamo sempre nel campo delle primissime ipotesi, si interpone tra il marito e la figlia e viene attinta da una fucilata che, per sua fortuna, non si rivela mortale. La donna viene attinta al femore, alla parte pelvica ed al torace e viene trasferita, con un’ambulanza del 118 partita da Trebisacce, presso l’ospedale di Rossano. L’uomo, disperato per il gesto omicida compiuto, si toglie la vita sparandosi una fucilata al volto. Questa la prima ipotesi, accreditata  fino a quando un attento sopralluogo l’ha fatta vacillare. Sulla scena di quello che sembrava un omicidio – suicidio, i tasselli del puzzle non combaciavano. E, quello che sembrava un caso risolto in un baleno, assume le tinte del giallo. 

Perché. La ragazza, Rosa, è stata trovata nella prima stanza della casa; la madre, Domenica, era riversa sul letto, nella camera accanto. L’uomo, come detto devastato da una fucilata in viso, è stato trovato inginocchiato, con la testa poggiata su una panchina, distante dalla casa, sul marciapiedi di un altro fabbricato rurale usato come magazzino. L’arma del delitto, probabilmente un fucile da caccia, è stato rinvenuto nel corridoio della casa colonica, distante circa quaranta metri dall’uomo che lo avrebbe imbracciato per sparare contro la figlia e la moglie, prima di suicidarsi con la stessa arma. Un uomo, colpito in volto da una fucilata sparata a bruciapelo, difficilmente è in grado di percorrere quaranta metri prima di crollare. Da qui, l’ipotesi che potrebbe non trattarsi di omicidio – suicidio. Come detto, le forze dell’ordine non scartano alcuna ipotesi, compresa quella che possa essere stata presente una quarta persona sulla scena del delitto alla quale attribuire la mattanza. 

Un ruolo chiave, per dipanare una matassa che al momento sembra alquanto ingarbugliata, lo ha Domenica Rugiano la quale, essendo lucida nonostante le ferite, sta rispondendo alle domande degli inquirenti. Dalle sue risposte, dovrebbe essere accertata la verità su quello che sembra essere un efferato duplice omicidio. La donna, dalle poche indiscrezioni raccolte, pare sia entrata in contraddizione o, forse perché sotto choc, avrebbe riferito di una persona che è entrata in casa sua e avrebbe sparato alla figlia, a lei ed al marito che, soffrendo di crisi d’asma, sarebbe uscito fuori dalla casa per respirare meglio. Un giallo con ipotesi tutte da verificare per venire a capo di un brutto fatto di sangue che ha fatto scalpore.

 

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