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LAMEZIA TERME – Da sei giorni i cittadini delle frazioni Cantarelle, Serracastagna e Telara sono isolati ma l’amministrazione comunale in queste ultime ore si è mossa per ripristinare la sicurezza minima. Lunedì scorso infatti un costone della montagna è franato. Massi enormi sono finiti sulla strada che collega le frazioni con la città. Inviperiti i cittadine che popolano le frazioni i quali ricordano che «dall’ultima frana pericolosa sono passati due anni e stiamo ancora aspettando gli interventi che dovevano essere effettuati d’urgenza ora abbiamo un’altra emergenza grave, e i bambini non possono andare a scuola, e gli anziani, e i malati sono chiusi n casa e chi deve andare a lavorare deve fare quaranta chilometri di strada dissestata e pericolosa, girando tutta la montagna per arrivare in città». E’ una protesta disperata. Le famiglie infatti ritengono di essere stati «illusi e disillusi da gente senza scrupoli che non si pone il problema che sotto questa frana poteva finirci una vita umana, un pulmino di bambini. Siamo adirati e sconsolati a sentirci dire da uno qualunque con tono superficiale “ma perché non ve ne andate da sta montagna?” oppure “ma anche se i bambini non vanno a scuola non fa niente non è che obbligatorio”». In tutto ciò, i cittadini si rivolgono al sindaco Gianni Speranza. «Vorremmo avvisare anche il nostro sindaco che probabilmente non è al corrente visto che non abbiamo avuto il piacere di vederlo né fisicamente sul posto né siamo riusciti al suo ufficio che, i cittadini di Cantarelle, Serracastagna e Telara, sono da lunedì scorso isolati nelle loro misere frazioni, se può darci un cenno d’aiuto».

Nel frattempo, l’Amministrazione comunale di Lamezia Terme, come detto, si è mossa per gli interventi urgenti di messa in sicurezza. Così, in una nota, l’amministrazione comunale interviene dopo la protesta dei cittadini delle frazioni che da lunedì scorso sono isolati e costretti a percorrere 40 chilometri per raggiungere la città visto che la strada è bloccata da massi enormi che si sono staccati da un costone della montagna una settimana fa. Il sindaco Speranza, che ha espresso vicinanza ai cittadini residenti in quelle aree, ha già scritto, il 20 aprile scorso, alla presidenza del Consiglio dei ministri, al presidente della Regione, alla Protezione civile regionale e per conoscenza al Prefetto e alla Provincia, chiedendo interventi necessari per la messa in sicurezza dell’area. Allo stesso tempo è stata allertata la Protezione civile regionale e nazionale per un’attenta valutazione del rischio e la conseguente adozione di provvedimenti e realizzazione delle attività ritenute necessarie ai fini della tutela della pubblica e privata incolumità. 
L’area in questione, infatti, è di particolare attenzione da parte di esperti inviati dalla Protezione civile regionale giunti sul posto in occasione di analoghi fenomeni franosi verificatisi nel periodo gennaio-febbraio 2010. «Da parte nostra – ha dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici Rosario Piccioni – non ci sono mai state promesse, ma solo l’impegno a lavorare per la risoluzione del problema, così come abbiamo fatto in questi anni, coinvolgendo tutti i livelli istituzionali e tutti i soggetti politici. La priorità del governo centrale dovrebbe essere infatti l’intervento concreto, con le necessarie risorse, nella difesa del suolo. Nei prossimi giorni effettueremo, insieme al sindaco, un nuovo sopralluogo nelle zone per comprendere da vicino la consistenza del rischio».

 

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