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Sono settei  consiglieri del Comune di Tropea, una delle più note località turistiche calabresi, tra i quali quattro assessori, hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini dalla Procura di Vibo Valentia con l’accusa di false attestazioni a pubblico ufficiale.   

L’avviso di conclusione indagini è stato notificato ai consiglieri di maggioranza:

ADDOLORATO Francesco, nato a Tropea l’11/06/1963;

CARACCIOLO Saverio, nato a Tropea il 04/08/1973;

DE VITA Giuseppe, nato a Tropea il 27/06/1947;

PICCOLO Vito, nato a Tropea il 06/07/1951;

RUFFA Lucio, nato a Vibo Valentia il 06/08/1967 e residente a Tropea;

SAMMARTINO Mario, nato a Tropea il 26/03/1959.

De Vita è attualmente assessore all’Ambiente, Arredo urbano, rete idrica; Ruffa alla Cultura, Formazione professionale, Fondi Comunitari; Sammartino al Personale, Sanità e Pubblica istruzione, Piccolo ai Tributi, Bilancio e Commercio.

Per la minoranza indagato Francesco PONTORIERI, nato a Tropea il 13/05/1944; eletto nel civico consesso con Repice e successivamente escluso dall’assemblea dopo la decisione del Consiglio di Stato. 

Un avviso di conclusione dell’inchiesta è stato notificato anche al responsabile dell’area economica finanziaria del Comune, Matteo MAZZITELLI, nato a Drapia (VV) il 12/02/1954. Quest’ultimo è accusato di false attestazioni in quanto, in qualità di Responsabile dell’Area Economico-Finanziaria del Comune di Tropea, quale pubblico ufficiale, nel formare, il 4 novembre 2011, un atto nell’esercizio delle sue funzioni a seguito di un’apposita richiesta avanzata dal sindaco in previsione della seduta consiliare del giorno successivo avente ad oggetto la contestazione ex art. 69 co. 1 del Testo unico sugli enti locali avente ad oggetto, proprio l’ineleggibilità dei consiglieri di maggioranza, avrebbe attestato falsamente fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità, rilasciando 6 attestazioni relative ai consiglieri De Vita Addolorato, Caracciolo, Ruffa, Sammartino e Piccolo. Attestazioni dalle quali si evinceva che avevano ottemperato al pagamento dei tributi comunali pendenti; condizione che è stata accertata non essere veritiera in quanto gli stessi risultavano essere, a quella data, ancora  debitori nei confronti dell’Ente per gli interessi moratori dovuti e non quantificati negli atti esecutivi.

 

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