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«Il gruppo consiliare Pd al Comune di Cosenza condivide la posizione dei medici dell’Ospedale dell’Annunziata, delle associazioni dei piccoli pazienti e della società civile, contro il tentativo di mortificare le professionalità acquisite dai reparti di Chirurgia Pediatrica, Pediatria e Neonatologia, centri di eccellenza nella sanità calabrese». È quanto scritto in una nota del gruppo del Pd al Comune di Cosenza.   «In tal senso il gruppo del Pd – prosegue – ha approvato la mozione presentata dal Sindaco in Consiglio Comunale, poichè ritiene necessario consolidare sulla sanità una posizione dell’istituzione comunale non condizionata da strumentalizzazioni di parte, ma a sostegno del diritto costituzionale alla salute dei cittadini. In particolare la posizione espressa dal gruppo Pd, attraverso l’intervento del consigliere Formoso, non solo ha ricordato gli impegni già presi sulla sanità a Cosenza nel consiglio comunale del 12 aprile, ma ha denunciato l’accordo tra Regione Calabria, Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, e Ospedale pediatrico ‘Bambin Gesu», come dannoso per la Sanità calabrese, in quanto offre solo interventi di primo e secondo livello (ovvero i più semplici) spostando su Roma quelli più complessi e costosi».   «Tutto questo – aggiunge il gruppo del Pd – sarebbe giusto se in Calabria non ci fossero le professionalità per affrontare queste tipologie d’interventi, mentre già da anni a Cosenza, e con attrazione anche extraprovinciale ed extraregionale, si fanno, con successo, anche molti di terzo livello. Quindi l’attuazione di questo accordo non solo determinerebbe un aggravio di costi per la sanità calabrese (ma non c’erano i vincoli del piano di rientro?) ma soprattutto depaupererebbe di professionalità il nostro territorio con un abbassamento della qualità nell’assistenza sanitaria verso i cittadini calabresi, in particolare, in questo caso i più piccoli. Sulla base di queste motivazioni il gruppo del Pd proseguirà in questa battaglia, dentro e fuori le istituzioni, per migliorare i livelli di assistenza sanitaria e fino a quando l’accordo contestato non sarà revocato». 

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