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«L’Accademia Cosentina, la più antica accademia italiana, costituisce un presidio culturale di grande prestigio, che negli anni ha saputo produrre e diffondere la conoscenza nell’intero territorio regionale». E’ quanto afferma, in una nota, il sindaco di Rende, Vittorio Cavalcanti. «Per la comunità calabrese, oltre che per quella cosentina, dunque – prosegue Cavalcanti – essa rappresenta un patrimonio di inestimabile valore da salvaguardare e valorizzare. Non può cadere nel vuoto, pertanto, il grido d’allarme lanciato dal suo presidente, avv. Ernesto d’Ippolito, che ha denunciato, nei giorni scorsi, la grave emergenza finanziaria in cui versa l’importante presidio. Una difficoltà economica che impedisce ogni attività e che pone l’istituto in uno stato di abbandono che mortifica la storia di un popolo e dei suoi più illustri esponenti, da Parrasio, che l’ha fondata, a Telesio, a Quattromani. Rispetto a tutto ciò il Comune di Rende, che da sempre riconosce la cultura quale fattore essenziale di sviluppo sociale, civile ed economico, non può e non vuole restare insensibile e, nel condividere, le forti preoccupazioni espresse dal Presidente D’Ippolito, ritiene che tutte le istituzioni calabresi debbano porre in essere ogni azione utile a sostegno dell’Accademia Cosentina, affinchè prosegua nella sua opera di promozione e diffusione della cultura, soprattutto tra i giovani». «Per quanto ci riguarda, l’Amministrazione comunale rendese – sostiene ancora Cavalcanti – è sin d’ora disponibile a fare la propria parte anche attraverso un’azione di mobilitazione dei sindaci della provincia, intercettando la sensibilità di istituzioni come la Provincia, l’Unical e la Regione, nella convinzione che, specie in periodi di crisi economica come quello che stiamo attraversando, si può rinunciare a tanto, ma non certo a mantenere alti i riferimenti culturali e la storia di un territorio. Ciò anche in un’ottica di cooperazione interistituzionale, capace di sviluppare nuove strategie di area urbana».
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