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Già nel giugno del 1989 i sindaci della Locride si erano dimessi per protesta contro lo Stato definito «latitante». Era il periodo della clamorosa protesta di mamma Casella che si era trasferita in Calabria per sollevare il problema legato al sequestro di suo figlio Cesare.   I sindaci della Locride avevano convocato i consigli comunali e richiesto un incontro all’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga, il quale il 4 agosto del 1989 li aveva ricevuti al Quirinale. Quelle dimissioni, infatti, erano state presentate ma respinte, il 16 luglio, dai Consigli comunali.   Al termine dell’incontro con Cossiga il presidente del Comitato dei sindaci della Locride, il socialista Paolo Catalano, aveva riferito che Cossiga conosceva molto bene la situazione e di nutrire molte speranze. 

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