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Il Museo di Reggio Calabria, con i suoi Bronzi di Riace, incassa il risultato: 6 milioni di euro sono stati infine deliberati dal Cipe questa mattina per poter riaprire il cantiere, fermo ormai da diversi mesi, di Palazzo Piacentini. Un pacchetto di 76 milioni, quello approvato dal Comitato interministeriale, per la Cultura: con Reggio Calabria realtà blasonate come la Pinacoteca di Brera e il Museo-Reggia di Capodimonte a Napoli.
In riva allo Stretto si attende ora la delibera con i 5 milioni di euro della Regione Calabria che dovrebbe chiudere il cerchio per poter dare l’ultimo sprint all’opera, che doveva già essere inaugurata nel marzo 2011 per i festeggiamenti dell’Unità d’Italia.
Esulta il ministro Lorenzo Ornaghi: «In questa fase delicata e cruciale della situazione economica internazionale e interna, gli stanziamenti odierni del Cipe – ha dichiarato il ministro per i Beni e le Attività Culturali – sono la dimostrazione del concreto impegno del governo a favore della valorizzazione del nostro patrimonio culturale. È una decisione importante, che sottolinea il ruolo dei beni culturali e della cultura quale fattore essenziale di un diverso modello di sviluppo. È anche un importante passo in avanti, che si aggiunge a quello dell’assegnazione dei fondi dell’Unione Europea destinati agli interventi nel sito archeologico di Pompei. Si delineano in tal modo gli elementi principali del quadro complessivo di rilancio delle nostre eccellenze, un rilancio che è tra gli obiettivi prioritari e sempre più urgenti del Ministero».
Quanto all’iniezione economica per la Casa dei Guerrieri, ancora nel Palazzo del Consiglio regionale ormai in attesa di vedere riaperta la propria sede, il Cipe ha annunciato che servirà anche per un «intervento di valorizzazione culturale e territoriale, attuato sulla base degli esiti di un concorso internazionale di idee promosso dalle Amministrazioni centrali competenti (Ministro per la coesione territoriale, ministero per i Beni e le attività culturali e ministro per gli Affari regionali, turismo e sport) e dalla Regione Calabria». Il primo passo resta la riapertura del cantiere. E il ritorno a Reggio della Cobar Spa di Barozzi, andata via alla fine del 2011 per lo stop ai finanziamenti.
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