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Amando l’insegnamento e la quotidianità a contatto con i giovani, non ho fatto il recente concorso per preside; tuttavia scorrendo l’elenco degli amici, che hanno superato le prime  prove e si preparano al colloquio orale, nutro  per loro qualche timore.
Per un attimo mi metto nei loro scomodi panni, in particolare di colui o colei che dal primo settembre verrà nominato Dirigente Scolastico, il titolo suona roboante, dell’Isitituto Comprensivo di  Ardore-Benestare-Ciminà-Careri. Basta un clik su googlemaps per rendersi conto della vastità di questo impervi territorio che dalla jonica reggina s’inerpica fino al cuore dell’Aspromonte.
Il neo preside fresco di nomina dovrà gestire 1069 scolari, distribuiti in ventitre plessi, dalla scuola dell’infanzia alla scuola media.
Non sappiamo se il nostro novello dirigente sceglierà di mantenere i contatti via web cam o, emulo di Manfredi di Svevia, spezzetterà le sue membra per ogni  distaccamento da seguire, certo è che questo non c’era nei programmi delle prove stabilite per assurgere al ruolo.
Questa situazione non è l’unica, specialmente al sud, ed e’ il frutto avvelenato del “dimensionamento”.
Termine  burocratico inserito nella riforma targata Gelmini-Tremonti, che nell’agosto del 2009 ha tagliato, nel silenzio assoluto della politica, oltre centomila posti di lavoro pubblici , mentre partiti, media e sindacati erano impegnati a salvare i settecento posti di un’azienda privata: l’Alitalia.
Allora non mi rimane altro che suggerire al futuro preside lo spirito missionario di Zanotti Bianco, che a dorso di un mulo in quelle zone cento anni fa  portò istruzione e formazione….già cento anni fa!
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