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Caro Direttore,
con le parole e con il cuore, ti faccio i miei auguri per il nuovo sito del Quotidiano. Con le parole, perché ogni volta che nasce o si rinnova un giornale – che sia di carta o digitale – dobbiamo fare festa. Con il cuore, perché il progetto nasce nella mia Calabria, che ha tanto bisogno di una sana e robusta informazione.
Da nove anni guido il sito di Repubblica e posso dirti, con un minimo di esperienza, che questa è la strada. Una strada dove carta e web dialogano fra loro, e soprattutto con i lettori. La tecnologia ci dà una grandissima possibilità: è il modo più veloce per stare vicini ai cittadini, per coglierne umori, bisogni e speranze. E questo vale soprattutto nella stampa locale: una tendenza che si sta affermando a livello mondiale.
Penso alle lodevoli vostre campagne sull’8 marzo dedicato alle donne vittime della ‘ndrangheta, alla manifestazione dell’anno scorso. Ma penso anche ai mille temi di cronaca quotidiana e cittadina, al bisogno di servizi efficienti, al controllo dei cittadini sulla pubblica amministrazione, allo sport: tutti argomenti e progetti che possono essere valorizzati grazie a un uso dinamico e giornalistico di internet
Guardo quindi con interesse a un sito come quello del “Quotidiano” che si propone di diventare un punto di riferimento in tempo reale per Calabria e Basilicata. Il tuo giornale ha anche la grande occasione di raccontare il nostro territorio, il suo sviluppo e i suoi problemi ai milioni di calabresi che vivono nel mondo. Perché è persino inutile ricordare quanto ci lega alla nostra terra, il lungo viaggio del partire e del tornare così intensamente raccontato dallo scrittore Carmine Abate.
Lavorando nella insuperabile scuola che è Repubblica, ho imparato molto. Prima di tutto, che l’informazione non è mai immobile. E quella sul web è fin troppo rapida. Alla buona cronaca (le notizie, il racconto, il senso di ogni giornata) vanno agganciati con forza i nuovi strumenti del nostro lavoro: la multimedialità, l’interattività, la presenza sui social network (da Facebook a Twitter).
C’è tanto lavoro da fare, ma c’è anche tanto bisogno di giornalismo.
Auguri!
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