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IERI mattina finalmente il sole. I potentini si sono risvegliati con il cielo limpido e hanno tirato un sospiro di sollievo. E anche se le temperature restano gelide, tanto basta. Ieri ancora scuole chiuse – per il ghiaccio, hanno spiegato dal Comune – ma oggi finalmente si riapre e si spera che l’attività didattica torni finalmente normale, anche se ci saranno da recuperare quasi dieci giorni di inattività. «Non siamo mai stati chiusi tanto tempo», ha commentato lunedì scorso un dirigente scolastico. E tutti si chiedono ora come verrà recuperato tanto tempo perso.
La legge, infatti, prevede che debbano essere effettuati dalle scuole 200 giorni minimi di lezione, quindi quelli persi per il maltempo dovranno essere recuperati. La cosa più logica è che si cancellino i giorni di ponte già previsti per le varie vacanze di Carnevale o di Pasqua, anche se le resistenze in molti istituti ci sono.
«Mentre al Ministero – si legge sul sito skuola.net – si parla di un’ordinanza “salva-anno”, c’è chi dice che a decidere debbano essere le singole Regioni e chi, ancora, afferma che i giorni perduti per cause esterne non debbano essere recuperati».
Nell’incertezza sul cosa fare, ci sono Regioni come l’Emilia Romagna che hanno deciso di fare organizzare, nei vari istituti, lezioni di recupero pomeridiane per non restare indietro con il programma. Uno o due rientri a settimana, fino a quando non ci si rimetterà in linea con il programma. Bisognerà vedere ora cosa si deciderà anche a via Anzio.
Sicuramente però, soprattutto per gli studenti che quest’anno dovranno sostenere l’esame di maturità, si dovrà pensare a una soluzione per non arrivare eccessivamente impreparati.
E sulle scuole è intervenuto ieri anche il consigliere regionale, Michele Napoli. «Dove è finito lo splendido “piano neve” tanto decantato dal primo cittadino nei giorni scorsi anche attraverso i canali nazionali di informazione? La verità è emersa tutta, nella sua tristezza, constatando il pessimo stato della viabilità urbana di oggi. Le arterie principali, in tarda mattinata erano ancora invase da neve e ghiaccio. Solo i tiepidi raggi di sole in alcuni punti sono andati in soccorso a quanti sono usciti di casa per recarsi sul posto di lavoro. Il sindaco Santarsiero deve capire che non è chiudendo le scuole che si nascondono le magagne».
Piaccia o no al consigliere Napoli, è indubbio che la città capoluogo ha affrontato meglio di altre la nevicata degli ultimi dieci giorni. E la chiusura delle scuole è una delle prime misure che si prendono per evitare l’eccessivo intasamento delle strade che devono già affrontare il peso del passaggio degli spartineve.
Un peso che avrà un costo futuro, perché ovviamente il manto stradale dovrà essere rifatto quasi per intero: il sale buttato sull’asfalto per evitare problemi più seri, si è letteralmente mangiato pezzi di strada. Vere e proprie voragini si sono aperte lungo le principali arterie cittadine. E le spese per la risistemazione del manto stradale peseranno sicuramente sui prossimi bilanci. Difficile per il momento quantificare quanto servirà, i tecnici stanno ancora lavorando per l’emergenza. Ci sono ancora marciapiedi da ripulire e cumuli di neve da eliminare. Il pericolo ghiaccio è ancora dietro l’angolo.
«Dobbiamo prima uscire dall’emergenza – spiega Marcello Tricarico, direttore dell’Acta – quindi anche quantificare quanto questi ultimi giorni ci sono costati è difficile. Più o meno penso che le prime stime fatte dal sindaco Santarsiero siano realistiche: 60/65.000 euro al giorno. Si tenga presente che solo noi dell’Acta abbiamo fatto lavorare tutto il personale (circa un centinaio di persone) prevedendo straordinari tutti i giorni e abbiamo chiamato le ditte esterne nelle contrade. Parliamo all’incirca di un’altra settantina di persone. E posso assicurare che non abbiamo scialaquato, abbiamo fatto gli interventi necessari». A Potenza, tra l’altro, si sono evitati anche i prezzi troppo alti per i mezzi privati. «Noi abbiamo chiamato solo le ditte che avevano partecipato a una gara del 2009, quindi abbiamo pagato le tariffe stabilite nel 2009: 27 euro lordi l’ora per uno spalatore, per esempio». Chi dovrà sostenere questi costi? Il ministro dell’Interno Cancellieri ha garantito l’aiuto dello Stato per gli interventi d’emergenza. Si dovrà vedere se questi aiuti arriveranno davvero.
A.Giacummo
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