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POTENZA – Proseguono le “grandi manovre” per le nomine degli enti del subgoverno regionale. Dopo aver definitivamente chiuso la partita della verifica regionale con l’appendice della relazione in consiglio regionale il presidente della giunta regionale Vito De Filippo e i big della politica lucana sono ora concentrati a trovare gli ultimi incastri.
Perchè è evidente che dopo mesi di attese e discussioni i ragionamenti sono in uno stato avanzato. Non potrebbe essere diversamente.
A partire da Acquedotto lucano dove sembra che manchino solo gli ultimi dettagli prima della convocazione dell’assemblea degli azionisti (ente Regione al 49 per cento più tutti i Comuni lucani a percentuali varie) che sarà il preludio all’elezione del Cda e alla nomina del presidente e del Direttore generale. Ma da più parti sembra che i giochi siano verso la conclusione. Per la presidenza sembra sempre più sicura di nomina l’ex assessore alle Infrastrutture e Mobilità, Rosa Gentile che non pare avere concorrenti. Per lei nelle scorse settimane si è anche parlato di una incompatibilità sollevata da alcuni pezzi del Pd e dei partiti minori del centrosinistra secondo l’articolo 8 del Dpr (decreto del Presidente della Repubblica) numero 168 del 2010. Ma da parte di diversi giuristi ed esperti della materia è stato spiegato che la questione non dovrebbe essere valida per Aql che è una società per azioni seppur a partecipazione pubblica.
Per il resto, sempre secondo autorevolissime indiscrezioni, sembra che anche all’interno del Pdl sia stata trovata la quadra. Il cda infatti, deve essere composto anche da esponenti dell’opposizione. Il protrarsi delle dinamiche congressuali del Popolo della libertà avrebbero fatto slittare i tempi. Ora però sembra essere stata superato anche questo “scoglio”. In quota Pdl, potrebbero essere eletti quindi l’ex consigliere regionale (dell’allora Alleanza nazionale), Domenico Palombella che è vicino a Mario Venezia e l’ex sindaco di Accettura, Amoia che è vicino a Vincenzo Taddei e Nicola Pagliuca.
Per i “posti” spettanti al centrosinistra si parla del dipetrista Dino Di Ciommo di Melfi e uno dell’Intergruppo o dei partiti minori della attuale maggioranza. In tale logica dovrebbe essere riconfermanto con Direttore generale il foliniano Gerardo Marotta.
Ovviamente non c’è solo l’Acquedotto lucano. C’è da nominare i vertici di Arbea (dopo che Andrea Freschi è tornato a dirigere un Dipartimento regionale) e anche di Alsia.
Per l’Arbea è sempre più insistente la voce su l’ex assessore regionale Rocco Colangelo che dovrebbe lasciare a sua volta la Direzione della Società energetica lucana a favore di Ignazio Petrone. E c’è poi il “problema” Alsia oggi guidato in qualità di Commissario dal dipietrista Domenico Romaniello. Dopo la nomina di Rosa Mastrosimone ad assessore all’Agricoltura si è posta la questione con l’Alsia che è un’ente agricolo.
C’è dell’altro. Si confermano anche un’altra voce. Antonio Potenza, segretario dei Popolari uniti potrebbe diventare il presidente di Sviluppo Basilicata. Oggi l’ente è guidato dal solo amministratore delegato Raffaele Ricciuti. Il futuro prossimo dovrebbe prevedere il reintegro del cda a tre con Potenza presidente e Ricciuti nominato Direttore generale.
Ovviamente a questo schema ci sono ancora resistenze. Sui singoli nomi e e sulle modalità. Da un lato c’è la questione della discontinuità (Ricciuti e Marotta sono circa dieci anni ad Aql e Sviluppo Basilicata e Potenza e Colangelo non sono certo volti nuovi) e dall’altro lato ci sono i soliti “piazzamenti” del Pd.
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