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L’autorevole dirigente della Rai che accetta di parlare con il giornalista chiede di restare anonimo. Altrimenti nella guerra in corsa a viale Mazzini la sua testa potrebbe essere già tagliata. L’arrivo di Antonio Marano più che un commissariamento è un piano studiato a tavolino per riportare un nuovo ordine a Sanremo. Celentano è stato fatto passare come un cavallo di Troia per far esplodere la situazione e mettere sotto accusa chi gestisce incassando un audience stratosferica. E’ successo altre volte in passato. Ma si sarebbe voluti andare ad un redde rationem per mettere fuori gioco Gianmarco Mazzi e Lucio Presta (nella foto scattata il 14 febbraio, festeggia il suo compleanno dietro le quinte del Festival) con la sua scuderia. Le prossime ore saranno decisive. Certo con Galimberti che reclama scuse per gli offesi da parte di Celentano e le prossime ore del Moleggiato con un altro copione coperto in molti si sentono a rischio. Martedi’ sera dopo il monologo contro Avvenire due alti dirigenti con ottimi rapporti oltre Tevere hanno abbondanato le loro poltronissime di prima fila per delle telefonate molto calde. Nell’ambito di questa guerra di nervi anche la polemica sulle immagini di Celentano non pubblicate sul sito Rai.Tv. Qualcuno si e’ preso cura di far scrivere che era scattata una censura. La Rai invece ha fatto sapere che Celentano non aveva concesso i diritti al web. L’ennesima polpetta avvelenata. E per rimanere a questioni Rai, qualcuno ha approfittato dell’incidente tecnico al voto della giuria per far notare che è meglio puntare sulle giurie periferiche delle sedi regionali. Giurati popolari e che garantiscono un giudizio piu’ schietto e autentico. Una matassa da sbrogliare.

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