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QUESTO sarà un Festival di Sanremo all’insegna della leggerezza, ma una leggerezza “non del cazzeggio, bensì quella calviniana”. Parola di Rocco Papaleo.
L’attore e regista lucano, in questa edizione del Festival di Sanremo al fianco di Gianni Morandi nella veste di co-conduttore, è stato disarmante come sempre, durante la conferenza stampa tenuta dall’organizzazione che apre la settimana festivaliera.
«Sei preoccupato?», gli ha chiesto Morandi. «Sono terrorizzato…», la risposta di super Rocco, che poi ha parlato di “clima buono”. «Mi sembra un affare di Stato… In questa congiuntura di attenzione, di convergenza di interessi, Sanremo è un caso che polarizza il Paese in un momento di difficoltà e però sento che nello spettacolo può trovare un momento di leggerezza. Ma non quella del cazzeggio, quella invece calviniana che tanto ci piace…».
E qui è intervenuto Morandi che in tono scherzoso gli ha chiesto: «Dove stai andando?». «Mi hai dato la parola…Insomma, divertiamoci!», la risposta di Papaleo.
Che, a poche ore dal debutto sul pacoscenico dell’Ariston, non ha perso il suo proverbiale disicanto. E neanche il suo amore per la praticità. E’ l’unico, infatti a presentarsi ai microfoni dei giornalisti senza la giacca e la cravatta d’ordinanza. Un maglione semplicissimo, specchio della personalità di Rocco: da buon lucano poca forma e tutto sostanza.
Top secret quello che da questa sera comincerà a proporre al pubblico dell’Ariston e a casa.
«Venendo qui ho accettato un rischio grosso, la questione è drammatica, non so cosa farò…», ha detto scherzando ma tenendo fermo il punto di non rivelare nulla. Il “protocollo Celentano”, non c’è che dire, fa proseliti.
«Mi sento abbastanza libero, non mi sembra che ci sia controllo. Stiamo concordando con gli autori». Così Rocco Papaleo a proposito della domanda in conferenza stampa se nella preparazione dei testi dei suoi interventi si senta libero, non condizionato o “controllato”. Il regista-attore ha aggiunto: «Sono libero, lo posso dire limpidamente».
Poi, anche un riferimento all’affaire Celentano che sta oscurando tutto il resto. «Io sono abituato alla regia, quindi a mettere insieme tante cose, eppure quello che vedo qui non l’ho mai visto. Questo “Dark side of Sanremo”, questo muoversi… C’è una macchina incredibile di gente molto competente – ha tenuto a sottolineare Papaleo – è molto importante incrociare questa gente che lavora qui, e mi piace rilevarlo perchè altrimenti tutto viene schiacciato da Celentano. Scrivetelo – ha detto ai giornalisti in sala stampa – trovate due righe per evidenziare tutto questo lavoro». Potevamo non esaudire questo suo desiderio? Ha ragione Rocco: Sanremo non è solo Celentano. E’ anche tanta Basilicata.
Margherita Agata
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