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Chissà se Viti e Pittella avevano previsto che consolidare un nuovo asse avrebbe fatto tanto infuriare il sindacato. Chissà se avevano capito che certificare nuovi step di azione congiunta tra i rispettivi dipartimenti, formazione e lavoro, avrebbe fatto insorgere quanti, nei mesi precedenti, avevano buttato fatica e impegno sulla problematica, a quello stesso tavolo regionale, sul piano Obiettivo Basilicata 2012. Decisione «estemporanea» tuonano all’unisono i segretari generali di Cigil, Cisl e Uil, Alessandro Genovesi, Nino Falotico e Carmine Vaccaro.
A mattinata inoltrata è con una nota ufficiale che i neo assessori Vincenzo Viti (Formazione) e Marcello Pittella (Attività produttive) elencano i punti e gli obiettivi che si sono dati in un incontro operativo. Partono dal contesto noto, quello dell’«emergenza occupazionale e sociale» per arrivare ai «modi per farvi fronte, concentrando azioni e risorse». In altre parole, sono pronti a cercare «le strategie per dare corpo al progetto che sta nella missione del De Filippo bis», cioè nella «promozione dei sistemi produttivi, contratti a rete, piano integrato per la competitività e l’occupazione». Ma c’è di più. L’incontro, spiegano, è piuttosto un punto di partenza che un approdo, visto che «l’intero capitolo che sottolinea le priorità degli obiettivi di sviluppo e occupazione sarà oggetto di una ulteriore rigorosa messa a punto», prima di produrre «sollecite iniziative» in cui mettere insieme i due dipartimenti. Da un lato l’orizzonte “formazione” a cui Viti guarda pensando a «bonus fiscali, sostegno al ricambio generazionale, forme di auto impiego e cultura dell’intrapresa». Dall’altro l’assessore Pittella a cui preme, invece, le azioni sui «punti di crisi industriale». E’ importante monitorarle, spiega, perchè «le risorse impiegate vengano sottoposte ad una valutazione di rendimento e di efficienza soprattutto per scongiurare sprechi e duplicazioni».
La novità, però, è tutta racchiusa in «due temi» che sono destinati – scrivono gli assessori – a diventare «centrali»: reddito minimo e apprendistato. Se ne discuterà, annunciano, in un «ravvicinato e rapido confronto sia nelle sedi politiche sociali che in quelle istituzionali». Le organizzazioni sindacali e quelle imprenditoriali non ne resteranno fuori, anticipano nella nota ufficiale, ma saranno contatte nei giorni prossimi. Nel frattempo, sarà attivo un gruppo di lavoro in cui sarà all’opera pure l’economista Nino D’Agostino e che sarà guidato dai dirigenti generali Michele Vita e Liliana Santoro. E’ in qesta cornice che l’asse Pittella-Viti prova a costruire «un’esperienza non solo innovativa, ma orientata a ottimizzare l’uso delle risorse e la selezione degli obiettivi».
Peccato che stando alle reazioni in pochi sembrano aver trovato qualcosa di realemnte innovativo nella strategia. L’annuncio apre il fronte a una vera e prorpia rottura con Cgil, Cisl e Uil che tuonano su quella «stemporanea decisione degli assessori Pittella e Viti». Per carità, i tre segretari riconoscono «la buona volontà sicuramente dovuta al nuovo incarico assessorile ricevuto da pochi giorni». Il punto è però che l’iniziativa potrebbe «compromettere la qualità dei rapporti e lo spirito di leale collaborazione» che fino ad oggi – sottolineano duramente – aveva trovato sfogo positivo nel «modello concertativo di Basilicata Obiettivo 2012», il pacchetto di misure che tiene insieme – guardando al futuro – tutti gli attori chiamati a partecupare allo sviluppo della Regione.
E a poco sembra servire la precisazione dei due assessori che – avute avvisaglie di malessere – tengono a precisare come «già la prossima settimana convocheranno i sindacati per avviare la concertazione sulle misure allo studio dei rispettivi dipartimenti». La valutazione tecnica interdipartientale non è altro che una prima lettura, ribadiscono, nulla di più che una «base per avviare il confronto finalizzato a scelte che dovranno necessariamente essere fatte nel segno della concertazione», tanto per essere più attivi e veloci, dati alla mano, una volta arrivati al tavolo.
Ma ormai è tardi e la precisazione non rinsalda il fronte intaccato. I sindacati, uniti nella posizione, sanno bene che la precisazione di Viti e Pittella sembra «ridimensionare la funzione di questo gruppo di coordinamento», ma chiedono di più, aspettano «una parola finale per chiudere subito ogni possibile polemica sarebbe auspicabile». Servono davvero, in fondo, nuovi doppioni? «A meno che – scrivo Cgil, Cisl e Uil – non si voglia fare marcia indietro rispetto ad un metodo concertativo che è stato unanimemente riconosciuto come fortemente innovativo per determinare, le condizioni per favorire l’occupazione, il recupero di posti lavoro persi per crisi aziendali e il rilancio dell’apparato produttivo ed industriale». Davvero si vuole buttare al macero il lavoro svolto fino a questo momento? Non resta loro che chiedere al governatore De Filippo di farsi garante: chi meglio del presidente della Regione che ha sottoscritto l’intesa per il patto di sistema? In quel documento già si lanciavano i temi di cui il gruppo di lavoro dovrebbe occuparsi: bonus fiscali, ricambio generazionale, auto impiego e cultura dell’intrapresa, apprendistato. Persino le misure finanziarie idonee erano già state individuate.
«Non c’è stata occasione in cui il presidente De Filippo non abbia esaltato questo sforzo che mette insieme l’istituzione regionale, sindacati ed associazioni dell’imprenditoria», ricordano ancora se non fosse abbastanza. Non resta che rimanere in attesa (si spera breve) per conoscere le «reali intenzioni della Regione». Lunedì prossimo, alla riunione della cabina di regia del patto Basilicata Obiettivo 2012, sul punto i sindacati faranno questione «pregiudiziale».

Sara Lorusso

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