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FERRANDINA – E’ ancora emergenza neve a Ferrandina. Con il passare delle ore la morsa del gelo sembra stringersi, invece che allentarsi. Le maggiori difficoltà, come è facile immaginare, nelle contrade rurali, dove la coltre bianca ha superato il metro di altezza. Praticamente impossibile, persino ai mezzi di soccorso raggiungere le case più isolate, dove dopo tre giorni inizia a mancare tutto. In zona “Farneto”, solo ieri mattina i vigili del fuoco sono riusciti a raggiungere alcune famiglie, rimaste bloccate in casa. Anche le ruspe della Provincia hanno avuto notevoli difficoltà a sgomberare la strada che collega Ferrandina a Salandra.
I mezzi del Comune continuano a operare senza sosta da lunedì mattina, ma sembra essere sempre al punto di partenza. A rendere più lunga e complicata l’operazione di sgombero delle strade la neve, che continua a cadere senza tregua da più di 48 ore. Ma difficile rimane anche la situazione nel centro abitato. Specie nelle stradine del centro storico, dove più difficile è muoversi con le ruspe per liberare dalla neve che ha sommerso la città. I maggiori disagi per gli anziani, murati vivi in casa da ormai tre giorni, e per le persone malate. Sono numerosi i casi di cittadini che hanno chiesto l’aiuto di Vigili del fuoco, carabinieri, Polizia municipale e Protezione civile per raggiungere i luoghi di cura. Fino al primo pomeriggio di ieri la strada provinciale, accesso principale alla città era ancora ai limiti della percorribilità. E molti sono gli automobilisti che a stento sono riusciti ad arrivare in paese, nonostante le catene o le gomme termiche. Allo strato di neve si aggiunge, infatti, il ghiaccio che nei tratti più impervi continua a rappresentare un’insidia per chi si mette al volante. A dire il vero pochi. In giro macchine se ne vedono davvero poche. Viaggia solo chi costretto a uscire di casa per l’acquisto di generi di prima necessità o farmaci. Ma i più preferiscono spostarsi a piedi per non correre rischi. Ancora chiuse fino a sabato le scuole di ogni ordine e grado. Troppo rischioso costringere a uscire così tanti bambini e ragazzi. E fermi anche i mezzi pubblici. I bus di linea sono rimasti nel piazzale anche ieri. Ancora troppo il ghiaccio e la neve nel perimetro urbano di Ferrandina per poter assicurare almeno un numero minimo di corse. Per raggiungere Matera, dunque, ci si deve avventurare con mezzi propri. Un’ondata di gelo così non si vedeva dall’inverno del 1973. Allora nevicò per molti giorni, paralizzando la città. Qualcuno ricorda di essere rimasto in fabbrica tre giorni in attesa che gli dessero il cambio turno. Un problema in meno, ora che, in tempi di crisi, l’area industriale non è che la copia sbiadita di quello che fu.
Anche a TRICARICO la situazione è sempre più critica, con la neve che cade, ininterrottamente, ormai da più di 72 ore. Momenti difficili vissuti in mattinata, quando la via di accesso alla centrale del gas era del tutto inaccessibile. In paese si è ventilata la possibilità di un’interruzione della fornitura. A quel punto tutti i mezzi messi a disposizione dal Comune si sono riversati verso il “Cupone” e sono riusciti ad aprire un varco; non si è riusciti a giungere fino alla centrale e solo il coraggio di un dipendente Enel gas (che ha percorso a piedi il restante ed impervio tratto) ha permesso che la situazione tornasse sotto controllo.
Ma la Sp 1 era e resta del tutto impercorribile, perfino per i mezzi meglio attrezzati; i cumuli di neve raggiungono e superano i tre metri. Proprio a causa di questi ed altri disagi, il vice sindaco Rocco Dabraio, ha scritto alla prefettura chiedendo l’intervento dell’Esercito. Inoltre, è stata inoltrata alla Regione la richiesta di assumere temporaneamente i braccianti forestali, indispensabili per procedere alla pulizia delle strade.
Tante famiglie residenti nelle campagne sono isolate nonostante si sia cercato di raggiungerle ed anche le numerose abitazioni situate nelle zone immediatamente periferiche del paese sono difficilmente raggiungibili. Due interventi di salvataggio ad altrettante famiglie sono stati effettuati con i mezzi del Comune mentre nessun mezzo della Provincia, né tantomeno della Protezione civile è riuscito a raggiungere il paese.
Nel vasto centro storico, e più in generale da tutti coloro i quali ne chiedono l’aiuto, la Protezione Civile di Tricarico, in collaborazione con i carabinieri, il Comune e le farmacie, sta distribuendo beni di prima necessità e farmaci. Viale Regina Margherita è percorribile seppur la neve e il ghiaccio ne coprono il manto stradale. Stessa situazione anche sulla via Appia e su via delle Matine: liberata una corsia sulla quale, con catene o pneumatici da neve e comunque solo con mezzi idonei alle proibitive condizioni, ci si riesce a spostare. Più complicato muoversi da e per le vie secondarie densamente popolate: i mezzi fanno quel possono ma la neve che continua a scendere copiosa ne rende quasi vano l’intervento.
Ovviamente non arrivano le derrate di frutta e verdure ed anche la raccolta è sospesa. Per far fronte all’emergenza-sangue che ha colpito la regione donazione di sangue straordinaria è stata organizzata dall’Avis, con circa 20 donatori sopraggiunti.
Per qualsiasi urgenza-emergenza il Comune ha messo a disposizione un numero di telefono da poter contattare h24: 0835.526104. A risponderci in tardi pomeriggio è stato direttamente il vice sindaco Rocco Dabraio, il quale ci dice che al momento (sono le 17 circa) ci sono solo 2-3 situazioni necessarie a cui provvedere, che si è provveduto a liberare le vie principali e l’accesso all’ospedale nonché quello per la Basentana; ci riferisce che stavano circolando anche i mezzi privati, ma che si invita vivamente a farlo solo se strettamente necessario in quanto si potrebbe intralciare i mezzi di soccorso e di pulizia.
Intanto alle 18.30 la neve continua a cadere abbondante, i disagi permangono e una preoccupazione sempre maggiore inizia ad diffondersi nell’intera comunità.

Margherita Agata
Paolo Paradiso

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