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«Quando di parla di welfare non c’è forma di comunicazione più efficace che l’erogazione di servizi efficienti e puntuali. Spero che l’assessore Stillitani se ne renda conto e destini le risorse della sua faraonica campagna ad attività più urgenti». Lo afferma Katia Stancato, Portavoce del Forum Terzo Settore della Calabria. «In un momento come questo, gestire le politiche sociali significa trovarsi sulla più avanzata trincea di difesa dei diritti di cittadinanza – ha spiegato Stancato – . Il welfare è già messo a dura prova sia dai continui tagli operati dal governo centrale, sia dalla pervicace assenza di condivisione nelle scelte riguardanti la programmazione territoriale da parte delle istituzioni locali. In un quadro di questa gravità, la classe dirigente calabrese dovrebbe orientare ogni suo sforzo nel trovare soluzioni praticabili e concrete – ha continuato Stancato – Anche il momento nazionale, con il costante richiamo alla sobrietà, dovrebbe orientare in questo senso le scelte locali. Mi limito a notare invece come la campagna di distrazione di massa dell’Assessore Stillitani si discosti in maniera evidente da ognuno di questi obiettivi. Operazioni di marketing come quelle in corso sono del tutto fuori luogo e offensive per le tante famiglie di persone con disabilità impegnate ad assistere i loro congiunti, giorno dopo giorno, in assenza di servizi territoriali di assistenza, o per quelle persone che non possono alleviare le loro sofferenze perchè non ci sono più i soldi per le cure. La Regione risparmi sui manifesti e metta tutte le risorse disponibili sui servizi. I cittadini – conclude – ringrazieranno».
Pronta la replica dell’assessore Stillitani a Stancato: «Mi meraviglia molto la nota della dottoressa Stancato in merito alla campagna pubblicitaria che ha preceduto l’avvio dell’iniziativa ‘Stillitani Risponde’ e la trasmissione televisiva ‘Ripartiamo’. Comincio col sottolineare un’inesattezza – spiega Stillitani – al fine di evitare ogni sorta di speculazione: i manifesti non sono stati pagati dalla Regione Calabria ma da me personalmente. Se la dottoressa Stancato fosse stata più attenta, in merito alle varie polemiche sorte, nei giorni precedenti sempre sullo stesso argomento, avrebbe avuto modo di leggere diverse mie precisazioni in merito. Ribadisco comunque che questa campagna pubblicitaria sarebbe potuta rientrare all’interno della Comunicazione istituzionale e per questo avrebbe avuto ogni diritto ad essere considerata una spesa regionale. Prevedendo, però, quale strumentalizzazione politica si sarebbe fatta, ho preferito pagare di tasca mia».
«L’obiettivo principale della trasmissione ‘Ripartiamo’ – afferma ancora Stillitani – partita al solo scopo informativo, è quello di mettere al corrente direttamente la popolazione calabrese, sulle attività portate avanti dal mio assessorato, rispondendo a tutte le domande che mi vengono poste, anche a quelle più scomode, mettendoci la faccia e rischiando di persona. Questo mi permette di integrare l’attività di diffusione che di fatto non viene compiutamente svolta da molte delle organizzazioni presenti sul territorio regionale. Mi tocca riconoscere con molto rammarico infatti, che molte delle organizzazioni che si dicono rappresentanti del mondo del sociale, di fatto sono inattive, rappresentano solo se stessi e vorrebbero inoltre, continuare a garantire e preservare una posizione ed una rendita che di certo non contribuisce ad aiutare le persone che hanno bisogno in Calabria. Io ho sempre chiesto e continuerò a farlo in futuro, la collaborazione del Forum del Terzo Settore e quindi della dottoressa Stancato, per l’organizzazione di attività nel campo del sociale e la ringrazio ancora per l’aiuto che mi ha dato nella predisposizione della proposta di legge sul volontariato che spero venga approvata in tempi brevi dal Consiglio Regionale. Una legge con la quale sarà possibile verificare ed individuare chi sono effettivamente i rappresentanti del volontariato e del mondo del sociale. Così facendo, potrò finalmente colloquiare con questi soggetti, senza paura di suscitare gelosie o minare delle rendite di posizioni che oggi, purtroppo, si verificano nell’ambito del sociale. Cosa questa che sono sicuro sia anche nell’interesse della portavoce del Forum del Terzo Settore. So per certo dell’esistenza, nell’ambito del sociale, di tante organizzazioni ed associazioni, formate da calabresi che operano seriamente e a titolo gratuito a favore di persone bisognose e che spesso sono confuse, immeritatamente, con associazioni frutto di clientele e speculazioni. È mio dovere tutelare tali enti associativi e per farlo ho bisogno dell’aiuto di tutti». «Ritengo, pertanto, la dottoressa Katia Stancato – dice Stillitani – una persona estremamente vivace e valida con cui ho intenzione di continuare a lavorare in maniera del tutto produttiva. La inviterei però a verificare le reali motivazioni alla base dell’attività che svolgo quotidianamente, prima di esternare delle considerazioni e delle critiche del tutto inopportune ed anche immeritate. Credo fermamente che il mondo del sociale abbia bisogno di persone che lavorino di concerto, soprattutto oggi che le risorse sono state quasi del tutto annullate a partire dal governo centrale che sta, di fatto, smantellando lo Stato Sociale. Riconoscendo l’onestà intellettuale della la dottoressa Stancato, la invito a stare al mio fianco nella battaglia che sto portando avanti a favore delle Politiche Sociali in Calabria, così come vorrei accanto a me non solo il Terzo settore ma anche le organizzazioni serie che dimostrano grande voglia di fare in questo ambito. Sono convinto che il mondo delle Politiche Sociali in Calabria abbia bisogno di persone che lavorano con uno spirito di collaborazione, senza per forza assentire ad ogni cosa che faccio ma avanzando anche delle critiche, purchè costruttive, al fine di darmi modo di correggere i possibili errori che, operando con decisione, potrei commettere». «Dobbiamo insieme – conclude Stillitani – far crescere la cultura del sociale in Calabria, facendo capire ai seri operatori del settore, ai disabili e a tutte le persone bisognose del territorio calabrese che quando si rivolgono alle istituzioni, non chiedono favori ma esercitano un loro diritto, facendo altresì capire a tutte le istituzioni e agli uomini che le rappresentano che dare responsabilità e attenzioni al sociale, non è una benevolenza ma un preciso dovere».
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