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POTENZA – La ricordate quella nevicata dell’85 che ci contrinse per una settimana a casa subito dopo le vacanze di Natale? Secondo i metereologi quello che accadrà in questi giorni sarà molto simile: a partire da oggi la neve comparirà al di sopra dei 600-700 metri. Potenza sarà completamente imbiancata e un lieve miglioramento si vedrà solo giovedì mattina. Ma durerà molto poco, e già a partire dalla serata tornerà a cadere le neve che ci accompagnerà per tutta la settimana, fino all’inizio della prossima. Complici le temperature polari che investiranno anche Potenza, come il resto delle città italiane, con apice proprio nel week end. Temperature abbondantemente sottozero in tutta Italia, con punte di -12 a Torino, Bologna e addirittura 30 gradi sottozero in alcune località delle Alpi. Le colonnine di mercurio arriveranno toccare i -8 gradi nel capoluogo, a partire da sabato, quando le precipitazioni nevose si verificheranno anche a Matera e nel Metapontino ma solo per una spolverata. Grande freddo, dunque, su tutta la regione, oltre alla neve come non si vedeva dal febbraio del ‘95. L’inverno del 2012 potremmo ricordarcelo come l’anno del ritorno delle coltri bianche dopo stagioni senza neve. Ma soprattutto quello in corso rischia di passare alla storia come anno asciutto. Fino a ora, infatti, le precipatazioni sono state molto esigue. Nel Lagonegrese, zona molto piovosa, dove generalmente di questi periodi sono già caduti dai 300 ai 400 millimetri di pioggia, quest’anno se ne visti solo 30. Una riduzione di circa il 60 per cento che rischia di mettere in crisi le dighe lucane. Un fenomeno periodico, che si presenta ciclicamente ogni 10 -12 anni. Era successo nelle stagioni 2001-2002 e ancora prima ‘89-90. La Cia ieri ha lanciato l’allarme per gli agricoltori: mentre si contano ancora i danni provocati dal blocco dei tir, nelle aziende cresce la preoccupazione per l’annunciata ondata di gelo «Come sempre in campagna – si legge nella nota della Cia – un freddo eccessivo e persistente è sinonimo di perdite e disagi: maggiori costi per il riscaldamento delle serre, prodotti orticoli a rischio, difficoltà nell’approvvigionamento mangimistico per gli allevamenti e nel trasporto e distribuzione dei prodotti, specialmente quelli freschi. Se le previsioni meteo saranno confermate -spiega la Cia- per le coltivazioni in pieno campo c’è pericolo di congelamento e blocco della crescita. Spinaci, carciofi, radicchio, cicorie, indivia, cavoli, insalate, broccoli e verze sono i prodotti più “minacciati” dal freddo. Mentre tra i settori maggiormente in allerta, oltre l’ortofrutta, c’è anche la zootecnia, che potrebbe risentire della diminuzione di resa produttiva degli animali causata dalle basse temperature».

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