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Hanno protestato dinanzi alla Prefettura, i dipendenti della società Acque Reggine, che ha in gestione il servizio di manutenzione idrica e fognaria di molti comuni della provincia di Reggio Calabria, perchè da domani oltre un centinaio di loro non avranno più un lavoro. Due degli operai di Acque Reggine, eludendo la sorveglianza, erano riusciti ad entrare nel salone d’ingresso della Prefettura incatenandosi in attesa di essere ricevuti dal Prefetto Luigi Varratta. Secondo quanto reso noto dai sindacati, quasi tutti i Comuni, tranne il Comune di Reggio Calabria, ha comunicato alla società Acque Reggine di non volere più avvalersi dell’assistenza e dei servizi della società. Tali decisioni comporteranno il licenziamento di circa 130 dipendenti sui 150 attualmente in organico in Acque Reggine.
RIUNIONE IN PREFETTURA
In merito alla vertenza «Acquereggine», si è svolta una nuova riunione, questa volta in Prefettura. Il Presidente della Provincia Giuseppe Raffa ha preso parte al vertice voluto dal Prefetto: «Abbiamo ribadito – ha sottolineato Raffa al termine dell’incontro – la massima disponibilità dell’Ente Provincia, peraltro già dimostrata con gli impegni tangibili delle anticipazioni di danaro tese a garantire i livelli occupazionali. La riunione di oggi ci ha consentito, ancora una volta, di prendere atto dell’estrema disponibilità del Prefetto Luigi Varratta e dell’intero Ufficio Territoriale del Governo ad affrontare la tematica delicatissima della depurazione i cui risvolti sono visibili sia sotto il profilo ambientale sia e soprattutto occupazionale. Il dott. Varratta, infatti, si è reso promotore di una nuova riunione che, giovedì mattina, ci verrà partecipi assieme ai sindaci dell’Ato 5, con i quali ci si augura venga raggiunto un accordo che può essere ancora quello della gestione integrata del sistema della depurazione. Ci auguriamo – ha ribadito il Presidente della Provincia – una svolta strutturale al servizio che, sino al momento, purtroppo, ha vissuto situazioni di estrema difficoltà e, consentitemi di affermare, di improvvisazione. Dalla riunione in Prefettura è emersa l’assoluta precarietà di questo servizio: segno tangibile di una scarsa attenzione da parte di alcune istituzione che, sul tema, avrebbero dovuto definire un percorso preciso che vede da un lato le maestranze e dall’altro la responsabilità dei sindaci in ordine a un problema che, forse, da soli non riuscirebbero a farsi carico. Per la riunione di giovedì abbiamo anche ricevuto la disponibilità di «Acquereggine» per prorogare il servizio di una settimana, data in cui è indispensabile giungere ad una soluzione definitiva».
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