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Ancora nel mirino la sede cosentina di Equitalia. Ieri mattina gli artificieri del comando provinciale hanno infatti disinnescato un rudimentale ordigno esplosivo, che era stato messo in un busta insieme a un messaggio minatorio e recapitato alla sede dell’agenzia di riscossione, in via 24 Maggio.
La segnalazione era giunta nella stessa mattinata da due agenti in servizio presso la Codis di Rende, che da qualche settimana ha il controllo della corrispondenza di Equitalia.
La busta da lettera, di grandezza tradizionale, era regolarmente affrancata, ma priva di timbro postale. Il sospetto, dunque, è che sia stata direttamente imbucata dallo sconosciuto mittente in via 24 Maggio.
Come ogni giorno, gli agenti di sorveglianza avevano prelevato la posta destinata a Equitalia Cosenza prima di darla ai responsabili dell’agenzia di riscossione. Ispezionata con uno speciale lettore a raggi X, hanno scoperto che all’interno di una delle buste c’era qualcosa di sospetto, molto simile a un ordigno. Al suo interno c’era un piccolo ordigno, fatto in maniera artigianale; un involucro con dentro polvere da sparo e piccole viti. L’innesco era composto da due batterie da 9 volt, collegate a un led. Quest’ultimo avrebbe provocato l’esplosione una volta aperta la busta e causato ferite, non mortali secondo gli esperti, alle persone ad essa più vicine. L’ordigno è stato disinnescato e portato poi al comando provinciale, dove si procederà con ulteriori esami, al fine magari di risalire alle impronte dell’intimidatore di turno.
All’interno della busta i carabinieri hanno trovato anche un foglio con su scritto “10, 100, 1000. Non ci fermeremo”. Un’altra busta con tanto di minacce e ordigno, destinata sempre a Equitalia Cosenza, fu bloccata lo scorso 12 gennaio presso la sede delle Poste centrali. La scoprì un impiegato, che chiamò il 113.
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