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CONTINUA anche in Basilicata la massiccia protesta degli autotrasportatori che sta mettendo in ginocchio il Paese. Ma il Basilicata il rischio paralisi non sembra ancora così vicino: nei supermercati non si sono ancora visti gli assalti ai banchi di frutta e verdura che pure in altre città non sono mancati, per paura di rimanere senza scorte. Nè si registrano particolari disagi alla circolazione, nonostante i numerosi blocchi sulla Salerno Reggio Calabria, all’altezza di Atena, sulla Jonica, a Viggiano, sulla fondovalle dell’Agri e pure a Potenza, dove i tir fremi in entrambe le direzioni hanno provocato qualche rallentamento alla circolazione sulla Basentana. Caos, invece, già dalle prime ore dal pomeriggio di lunedì alle pompe di benzina. Più di mezz’ora (a qualcuno è andato anche peggio) per fare rifornimento di carburante. Con una sola paura: quella di rimanere a secco e non petrsi più spostare in auto. Almeno per ora i “bisonti della strada” hanno confermato lo sciopero fino a venerdì. La psicosi benzina i suoi effetti li ha prodotti subito: da ieri pomeriggio è stato comunicato il quasi esaurito del carburante, con pochissimi distributori di ancora aperti. La situazione più critica si registra a Potenza. Matera ha resistito meglio anche se le scorte sono terminate nella serata. Dal primo turno di ieri mattina, è invece ferma la Sata, dove, com’è accaduto per tutti gli stabilimenti italiani del gruppo, la Fiat ha annunciato il “senza lavoro” a causa di problemi legati alle forniture. La produzione persa – è stato annunciato – sarà recuperata nei prossimi giorni. A soffrire soprattutto gli agricoltori e gli allevatori lucani. A lanciare l’allarme, dopo la Cia, anche la Coldiretti: l’associazione di categoria calcola che siano oltre 60.000 i litri di latte bovino di produzione lucana bloccati, ai quali si aggiungono i 10.000 di latte di bufala. Oltre 100.000, invece, i chili di broccoletti e altri ortaggi che aspettano di arrivare sul mercato, rimasti fermi sui mezzi in sciopero. «L’agricoltura lucana – dice la Coldiretti – sta pagando un caro prezzo. Mentre i mercati normalmente riforniti dai nostri prodotti stanno sostituendo il made in Italy con prodotti provenienti da altri Paesi. Una situazione grave che impedisce aglia agricoltori di rispettare gli accordi commerciali con le grandi catene di distribuzione e i centri di condizionamento». In particolare – fa sapere l’associazione – per il latte si rischia l’ingestibilità del prodotto che non può essere sottoposto a trattamenti termici per la sua conservazione. Glia gricoltori lamentano anche picchetti di autotrasportatori che di fatto bloccano l’approvvigionamento di mezzi tecnici. La Coldiretti ha già provveduto a una prima stima dei danni che ammonterebbe aun centinaio di migliaia di euro, comunicata in Prefettura. L’appello è a consentire per alcune ore della giornata almeno il libero passaggio delle merci deperibili, «per evitare che la protesta si trasporti in guerra». Il perdurare dei blocchi nei prossimi giorni potrebbe far precipitare la situazione. E’ l’allarme lanciato ieri anche dal presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza e dall’assessore alla Viabilità, Nicola Valluzzi, che hanno sottolineato come la protesta dei mezzi pesanti in concomitanza con le nevicate attese per le prossime pre potrebbero far degenerare il sistema non solo dei trasporti.
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