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False perizie mediche finalizzate a far evitare il carcere ai boss. L’operazione dei carabinieri del Ros e del comando provinciale di Reggio Calabria questa mattina, ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti di sei persone, indagate per concorso in falsa attestazione in atti destinati all’autorità giudiziaria e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, aggravati dalle finalità mafiose.
Al centro dell’indagine, i rapporti tra il clan Pelle di San Luca e alcuni medici della usl di Locri e di una casa di cura privata calabrese, finalizzati a evitare il carcere agli affiliati. Accertato, in particolare, il rilascio al capo cosca Giuseppe Pelle di certificazioni sanitarie diagnosticanti false patologie neuropsichiatriche, ritenute incompatibili con il regime detentivo.
Tra i destinatari dei provvedimenti emessi dalla magistratura nell’ambito dell’operazione denominata «Reale-Ippocrate» ci sono anche due medici ed un avvocato. Si tratta di Guglielmo Quartucci, di 59 anni, di Celico (Cosenza), medico responsabile della casa di cura privata per malattie neuropsichiatriche «Villa degli Oleandri» di Mendicino (Cs); di Francesco Moro (57), di Reggio Calabria, in servizio al 118 di Locri, e dell’avvocato Francesco Marcello Cornicello (39), di Cosenza, che ha ottenuto gli arresti domiciliari. I Carabinieri hanno anche sequestrato le quote facenti capo a Quartucci della casa di cura Villa degli Oleandri. I provvedimenti restrittivi inoltre, sono stati notificati al boss di San Luca Giuseppe Pelle (53), al figlio Antonio (25), entrambi già detenuti, ed alla moglie di Giuseppe, Marianna Barbaro (45).L’operazione odierna prende il nome dalla prima operazione «Reale» del 2010, nel corso della quale venne arrestato proprio il boss Pelle.
IL RUOLO DEI MEDICI
Nei confronti di Guglielmo Quartucci, 59 anni, uno dei medici arrestati questa mattina nell’ambito dell’operazione dei Carabinieri «Reale-Ippocrate», si ipotizza il reato di emissione di false certificazioni a beneficio del boss della ‘ndrangheta, Giuseppe Pelle. Quartucci, medico psichiatra, è assai noto a Cosenza, città in cui opera, essendo proprietario e direttore sanitario della clinica «Villa degli Oleandri».
Nel maggio 2011 Quartucci fu indagato nell’ambito di un altro procedimento, in cui si ipotizzavano irregolarità a vantaggio di spopennti della ‘ndrangheta del vibonese, ricoverati nella struttura. Da tempo, peraltro, Villa degli Oleandri, che ha sede a Mendicino, alle porte di Cosenza, è al centro di una vertenza sinadcale, per il mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori e per il licenziamento di 18 dei 61 dipendenti.
Tra gli indagati in stato di libertà, raggiunti da informazione di garanzia emesse dalla Dda di Reggio Calabria, figurano anche Rosaria Quartucci, sorella di Gugliemo e direttrice sanitaria di «Villa degli Oleandri», la quale avrebbe firmato varia documentazione a favore di Giuseppe Pelle. Giuseppe Moro, invece, è medico-psichiatra in servizio nel carcere di Cosenza ed è il fratello di Francesco, uno dei medici arrestati. Secondo l’accusa, Giuseppe Moro avrebbe redatto falsi certificati in favore del boss Giuseppe Pelle. L’ultimo indagato è Mario Puntillo, dipendente della Telecom, al quale si era rivolto Guglielmo Quartucci nel tentativo di accertare se le sue utenze telefoniche fossero sottoposte ad intercettazione.
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