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L’ateneo di Arcavata festeggia oggi i suoi primi quarant’anni di attività didattica e di ricerca e lo fa intrecciando il suo compleanno con il conferimento della laurea honoris causa in Filologia moderna a Roberto Benigni, arrivato in città nel tardo pomeriggio di ieri. L’artista toscano che ha fatto riscoprire al Paese la Divina Commedia e l’inno di Mameli, e che ha saputo raccontare il dramma dell’Olocausto con il sorriso e la commozione ha ricevuto questa mattina la laurea magistrale: «Anche Berlusconi ha ricevuto la laurea qua ed ha fatto perdere ad Arcavacata 3 A», ha scherzato raccontando la storia di Berlusconi, il quale allora presidente della Fininvest, ricevette la laurea in Ingegneria gestionale nel 1991. «Dopo di me – ha aggiunto – manca solo che la diano a Jugale» (maschera della letteratura popolare calabrese).
«La filologia – ha poi detto Benigni – serve per rendere chiari i testi del passato che sono oscuri. Tra molti anni tradurrà i testi di Bossi e di Di Pietro». «In questa Università – ha proseguito Benigni – si sono laureate 35 mila persone. C’è una grossa comunità di cinesi che studiano farmacia. Io vorrei la laurea in farmacia o in odontoiatria. Sarei il primo dentista ad emettere fattura. Cosenza è la piccola Atene della Calabria e noi abbiamo un debito culturale verso la Grecia. Questo è un Ateneo straordinario».
L’attore toscano ha poi raccontato la sua mattinata cosenina: «Stamattina mi hanno fatto svegliare prestissimo ed ho dovuto sostenere 30 esami per arrivare alla laurea. Mi hanno fatto mangiare delle cose che hanno dei nomi straordinari: ‘turdiddri’, ‘scalille’, ‘cullurialli’. È una lingua da studiare. È la mia prima laurea honoris causa in Calabria ed il mio cuore batte fortissimo. Questa terra mi affascina da tanto tempo».
Dopo l’intervento del rettore, Giovanni Latorre, il prof. Nuccio Ordine, ordinario di letteratura italiana della facoltà di Lettere ha motivato la laurea a Benigni come un «riconoscimento per l’importante impegno che Benigni ha profuso nell’avvicinare il grande pubblico alla commedia ed ad altri classici».

LA CONTESTAZIONE CONTRO L’ATENEO
BENIGNI, UNA TROVATA PUBBLICITARIA
Intanto stamattina, con una lettura partecipata della Divina Commedia (“partiamo dal quinto canto dell’Inferno, perchè il resto ci annoia»), un megafono ed un telefonino da cui attingere il testo, un gruppo di studenti dell’Unical ha protestato per quella che loro stessi hanno definito una «trovata pubblicitaria dell’Ateneo», relativamente alla presenza dell’attore Roberto Benigni e per l’inaugurazione dell’anno accedemico dell’Ateneo.
«Non abbiamo nulla contro Benigni – hanno detto gli studenti – ma con coloro i quali dovrebbero pensare bene ai problemi che vive l’Università. Perchè puntare sulle passerelle con i politici locali quando abbiamo problemi seri? Non si capisce, per esempio, perchè siano state ritardate di sei mesi le borse di studio. Chi l’ha deciso e per quale motivo? Ed ancora, abbiamo bisogno di biblioteche aperte, di trasporti meno cari e che funzionino. È questo quello che serve a noi studenti e a questa Università».
Tra gli studenti che hanno protestato stamattina c’è anche chi ha fatto sentire la sua voce perchè deluso dall’essere costretto a rimanere fuori dal Teatro. «Non ci hanno fatto entrare – hanno detto – e c’è uno schieramento di poliziotti imponente. Ci chiediamo perchè a noi è stato impedito l’accesso? Il Teatro è per tutti e non per pochi. Invece si è preferito privilegiare gli amici. Non è questa l’Università che vogliamo».

L’INCURSIONE DI ANGELO DURO DELLE “IENE”
Durante la cerimonia di conferimento, all’Università della Calabria, della laurea honoris causa in Filologia moderna a Roberto Benigni, c’è stata anche un momento di ironia e sorpresa. Durante la lectio magistralis tenuta dal premio oscar, infatti, vi è stata l’incursione di Angelo Duro (nella foto), “il cantante senza pubblico” del noto programma televisivo di Italia 1 “Le Iene” che, dopo aver tentato di far cantare una canzone a Benigni, ha provato anche a dargli un bacio in bocca.

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