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Non solo a San Giovanni in Fiore, nel Cosentino, si respira il clima amaro delle intimidazioni. Nella tarda serata dell’altro ieri, infatti, ignoti hanno appiccato il fuoco al portone del cmune di Isola Capo Rizzuto, nel Crotonese. Ad evitare ben più gravi conseguenze, l’intervento dei vigili del fuoco del comando provinciale di Crotone, che fortunatamente già si trovavano ad Isola Capo Rizzuto per un altro intervento, per l’incendio di un cassonetto. L’intervento dei vigili è avvenuto alle 21,47 quando presumibilmente il fuoco era stato appena appiccato. I vigili del fuoco sono stati allertati da un gruppo di giovani che erano nella zona ed hanno visto uscire del fumo dalla casa comunale.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri della locale stazione, che stanno effettuando le indagini del caso. Il comandante provinciale dei carabinieri, Antonio Mancini, minimizza sull’accaduto: «Dai primi accertamenti – ha detto Mancini – sembra più che altro una bravata ad opera di qualche ragazzo». Il comandante trae queste conclusioni da una serie di indizi: «Innanzitutto, per il modus operandi tutto sembra tranne che un’azione della criminalità organizzata. Basti pensare – ha detto ancora Mancini – che il fuoco è stato immesso, nell’intercapedine tra il portone e i cardini con della carta imbevuta non di benzina ma di alcol. Anche l’orario – prosegue il comandante – è insolito per essere opera della criminalità. I danni, poi – ha detto ancora Mancini – sono assai limitati proprio perchè non è stato usato un accelerante idoneo, e si sono concretizzati solo in una striscia di legno della parte interna del portone, di enti centimetri di larghezza per un’altezza di un paio di metri. Per il resto, è bastato apire i locali per far uscire fuori il fumo che c’era all’interno. Ribadisco – ha chiosato il comandante provinciale dei carabinieri – che probabilmente si è trattato di una bravata di ragazzi piuttosto che di un’azione intimidatoria legata all’amministrazione comunale».
Non la pensa, invece, così, il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, che si è detta più che turbata, amareggiata per l’accaduto. «E’ un fatto brutto – ha detto la Girasole – che poteva avere ben più gravi conseguenze. Fortunatamente i vigili del fuoco sono intervenuti subito perchè erano già in zona, altrimenti avrebbe preso fuoco tutto, visto che anche il soffitto del primo piano di questo edificio storico, è in legno. Bastava tardare un po’ di più ed andava tutto in fumo».
Per il primo cittadino di Isola Capo Rizzuto si tratta dell’ennesimo atto intimidatorio subito dalla sua amministrazione comunale. «Ritengo – ha detto in merito la Girasole (in foto) – che non si tratti dell’opera della criminalità organizzata, quanto di un gruppo di potere occulto che vuole tenere Isola Capo Rizzuto nelle condizioni in cui si trovava, per poter gestire meglio i propri interessi».
Il sospetto che in questo tentativo di incendio ci potesse essere lo zampino della criminalità organizzata nasceva dal fatto che, giusto due giorni fa, lo stesso sindaco Girasole aveva annunciato la presentazione di ben otto progetti alla stazione unica appaltante, per un importo complessivo di quasi due milioni e mezzo di euro. In particolare, quattro di questi progetti riguardavano beni che erano stati sequestrati alla locale cosca Arena, e precisamente, un fabbricato di due piani in località Le Cannella, che sarà ristrutturato e poi trasformato in “Colonia climatica”; la ristrutturazione per un importo di 450mila euro di una villa di due piani da adibire a istituto scolastico; la ristrutturazione dello stabile e tutti gli interventi di adeguamento necessari a trasformarlo in scuola, per un importo di 600mila euro; terzo e quarto piano di un immobile ubicato in via Le Castella, che ospiterà la “Casa della musica per minori a rischio”. I primi due piani dell’immobile sono già stati ristrutturati ospitano già la sede Com e le sedi di alcune associazioni. Gli ultimi due piani necessitano di interventi per un importo di 335mila euro: Infine, “Il giardino botanico didattico della flora mediterranea”, che sorgerà sul terreno confiscato di località Cepa; l’importo dei lavori è di 210mila euro.
L’incendio del portone del Comune, per il sindaco Girasole non è che la prosecuzione degli attentati subiti nel corso della sua amministrazione. Nel luglio 2010, a pochi giorni di distanza una dall’altra, furano brucite le auto del vice sindaco di Isola Capo Rizzuto, di Anselmo Rizzo, una Toyota Yaris parcheggiata sotto la sua abitazione; l’intimidazione è avvenuta appena ventiquattr’ore dopo quella subita dal responsabile dell’ufficio tecnico urbanistico del comune Agostino Biondi, che ha visto andare in fumo la sua Renault Twingo. Poi è toccato alla Opel Corso in uso al marito dello stesso sindaco, Carolina Girasole. Il 13 febbraio scorso, poi, era stata incendiata l’auto del dirigente ai Lavori pubblici del Comune, Raffaele Muraca.
«Non lo so – ha detto ancora il sindaco Girasole – se faremo qualche iniziativa pubblica contro questo ennessimo atto intimidatorio. Non so a che servirebbe un altro consiglio comunale aperto, come quello che c’è stato per stigmatizzare gli episodi precedenti. Per il momento – ha concluso la Girasole – facciamo decantare la rabbia e l’amarezza e poi decideremo nel Comitato provinciale per la sicurezza che si terrà a breve».
IL PRESIDENTE SCOPELLITI: “UN ATTO GRAVISSIMO”
«L’incendio al portone del Municipio di Isola Capo Rizzuto è un gravissimo atto contro la democrazia e che offende tutta le forze sane di quella comunità che con impegno stanno lavorando affinchè si affermino i principi di legalità». Lo afferma il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti in merito all’atto intimidatorio contro il Municipio di Isola Capo Rizzuto avvenuto la sera del 7 gennaio: «A nome della Regione – aggiunge – esprimo la più grande vicinanza istituzionale e personale al Sindaco Carolina Girasole, impegnata con serietà ed abnegazione ad avviare dei concreti progetti da destinare ai giovani per l’utilizzo dei beni confiscati alla ‘ndrangheta. Ricordo che proprio non più tardi di qualche mese fa, tenemmo a Isola Capo Rizzutto, su un terreno confiscato alle famiglie criminali, una manifestazione alla presenza, tra gli altri, del Ministro degli Interni, a testimonianza del grande impegno dello Stato su quel territorio». «Sono sicuro – ha concluso il Governatore Scopelliti – che la comunità sana di Isola Capo Rizzuto saprà reagire a questo sconsiderato gesto, consapevole che avranno al loro fianco tutte le istituzioni calabresi».
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