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Chi ha sparato contro Francesco De Maria, 60 anni, ucciso nel pomeriggio del giorno di San Silvestro, l’ha fatto con freddezza e precisione, salvando la vita alla moglie che sedeva sul sedile del passeggero. Almeno tre sarebbero i killer entrati in azione, che hanno studiato il loro piano con estrema precisione. Hanno pianificato tutto, rubando il pick up usato per speronare la Wolksvagen Passat della vittima a Torino e usando delle targhe trafugate a Reggio Calabria quattro giorni prima dell’omicidio.
I sicari, poi, sono entrati in azione con il volto coperto ed hanno scelto con cura il tratto di strada più adatto in cui entrare in azione, proprio dove il budello di asfalto che si arrampica dalla Statale 106 verso il centro abitato di Staiti si restringe e l’asse viario scorre fra la scarpata e un muro a secco.
I killer, poi, hanno seguito gli spostamenti di Francesco De Maria. L’uomo, figlio del capo cosca locale assassinato nella faida di Motticella, stava rientrando a Staiti dopo aver fatto le compere per il cenone di Capodanno.
Chi aveva il compito di uccidere lo ha tenuto sotto controllo e si è mosso, a bordo del possente pick up, non appena l’auto di De Maria è spuntata lungo la Provinciale per Staiti. Per l’operaio forestale messinese non è stato possible sfuggire all’agguato. I killer, infatti, hanno speronato la Passat del sessantenne stringendola contro il muro a secco.
Bloccata ogni possibilità di fuga, armi in pugno i tre sicari hanno scaricato contro Francesco De Maria diversi colpi di pistola calibro nove. Almeno quattro i proiettili mortali che hanno raggiunto la vittima al collo ed al tronco, tutti esplosi sotto lo sguardo terrorizzato della moglie.
Per l’uomo non c’è stato scampo, il suo cuore ha smesso di battere quasi subito. Inutili anche i tentativi della moglie di contattare il Servizio di urgenza medica e i carabinieri della stazione di Brancaleone.
Quello di Staiti è un omicidio eclatante: per il modo con il quale è stato consumato, ed eccellente: per la persona che è finita sotto i colpi degli assassini. In queste ore il medico legale Tarsia dovrebbe ricevere il mandato di effettuare l’autopsia sul cadavere di Francesco De Maria mentre gli uomini del colonnello Giuseppe Di Liso attendono i riscontri della quarta sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria che, per tutta la giornata di sabato, hanno effettuato i rilievi sul luogo dell’omicidio. La moglie di Francesco De Maria, infine, è stata sentita per diverse ore dagli investigatori ma non ha saputo fornire elementi utili per le indagini.

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