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Il capoluogo di regione anche nel primo giorno del 2012 riserva colpi di scena sul fronte politico dopo le dimissioni clamorose del sindaco, Michele Traversa. Rientrano, infatti, le dimissioni dell’assessore comunale alle Politiche sociali, Fulvio Scarpino, il quale quattro giorni fa aveva detto addio alla sua postazione dentro alla Giunta, denunciando tutto il peso sulle vicende politiche catanzaresi della vicenda del Parco Romani, il centro commerciale realizzato a Catanzaro sala mai realizzato e che dovrebbe ospitare l’ente fiera. Scarpino, invece, fa retromarcia e annuncia a sopresa che resterà assessore ancora per qualche altro giorno. Giusto il tempo – fa sapere il diretto interessato – per far approvare dal Consiglio comunale alcune pratiche molto importanti per il suo settore: l’accordo con l’Asp, per il pronto utilizzo dell’Umberto I, immobile storico della città, e il regolamento dei Servizi sociali, che pone fine alla diffusa pratica dell’occupazione abusiva degli alloggi popolari. Il dietrofront, dunque, è da intendersi esclusivamente in funzione dell’approvazione di questi atti: «La decisione del Viminale di commissariare il Comune – afferma Scarpino – agevola il ritiro delle mie dimissioni; dimissioni che, ad onor del vero, sono state subito rigettate dal vicesindaco Maria Grazia Caporale. Ho, pertanto, deciso di concludere il mio mandato il prossimo 8 gennaio 2012 assieme agli altri componenti della Giunta con i quali ho condiviso questa breve, ma intensa esperienza. D’altronde sarebbe stato quasi impossibile pronunciare un “no secco” a Maria Grazia Caporale che ho imparato ad apprezzare per le doti umane per la grande professionalità e l’enorme tenacia che la contraddistingue».
La considerazione che ormai si fa sempre più strada al Comune di Catanzaro è che ormai non ci sia scampo all’arrivo di un commissario prefettizio che accompagnerà l’ente verso la prossima tornata elettorale. Domani, comunque, è convocata una seduta del Consiglio comunale, con all’ordine del giorno anche l’approvazione di una seconda delibera, con la quale l’assemblea di palazzo De Nobili prende posizione contro la decisione del Viminale di giudicare impercorribile la strada della decadenza rispetto a quella delle dimissioni. Se anche la seconda delibera non dovesse andare in porto, e non ricevere il via libera della Prefettura e del ministero dell’Interno, già a partire dall’8 gennaio dovrebbe arrivare il commissario. Non è esclusa, fra l’altro, una missione romana di una delegazione di consiglieri comunali per sottoporre il caso giuridico all’attenzione del sottosegretario catanzarese, Antonio Catricalà.
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