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Le cinque bare dei giovani morti in un incidente stradale avvenuto la notte di Natale in provincia di Cosenza sono state salutate ieri, con palloncini, petali di fiori e una colomba bianca. I funerali, a cui hanno partecipato molti cittadini in lacrime, si sono svolti nell’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, dove i ragazzi risiedevano. Un paese in lutto, negozi chiusi e un’intera comunità straziata dal dolore.
In chiesa, le cinque bare in fila e le gigantografie di Frank Laurenzano, del fratello Robert Laurenzano, di Emanuela Palmeri, Domenico Noce e Samuel Crivaro. In mezzo la bara bianca della quindicenne Emanuela, anche questa immersa dai fiori bianchi.
«E’ un Natale di sangue che non dimenticheremo mai», ha detto don Salvatore Bartucci, vicario della Diocesi di Cosenza, nella sua omelia. Parole interrotte solo dal pianto e da un lungo applauso per salutare le cinque giovani vite.
«Cinque fiori, bellissimi fiori, recisi. Non esistono parole giuste, non ci sono frasi che possano rendere pienamente contezza del dolore immenso che ha piegato tutta una comunità e che ognuno di noi prova». È il commento del presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio, che ha partecipato alle esequie (delle quali la Provincia stessa ha voluto farsi carico).
Oliverio ha proposto, con parole rotte dalla commozione nel corso del rito funebre, di intitolare una piazza della città silana, la «Piazza dei Cinque Fiori». «Tutta l’Italia, e soprattutto la comunità sangiovannese e cosentina, piangono una così terribile perdita- ha detto ancora il presidente Oliverio, visibilmente provato-. Cinque giovanissime esistenze strappate alla gioia, agli affetti, al futuro, ai loro cari che li hanno amati ed accompagnati, come un genitore può e sa fare, nella vita, che per loro si apriva carica di speranze. Vite che il destino ha così crudelmente spezzato, lasciando un lutto che è profondamente sentito da migliaia di persone. Il nostro pensiero va in questo momento alle famiglie di Robert, Frank, Domenico, Samuele ed Emanuela. Le loro lacrime sono le nostre. A loro ci stringiamo, con forza ed affetto, sperando che la vicinanza, come quella di tanti e tanti, riesca a lenire il dolore ed essere motivo di consolazione, seppure per un momento».

PIU’ SICUREZZA SULLE STRADE
La Fondazione Guccione intanto ha lanciato una proposta per tentare di arginare il fenomeno degli incidenti stradali che in Calabria fanno registrare un indice di mortalità tra i più elevati d’Italia: “Organizzare gli stati generali della sicurezza sulla strada a San Giovanni in Fiore”.
«In Calabria – riporta una nota della fondazione – ci sono 3,96 morti ogni 100 incidenti, in Italia 1,9: più del doppio. La Calabria è terza solo dopo, e non a grande distanza, Molise (4,26) e Basilicata (4,18). L’indice di mortalità mostra come lo scontro frontale sia la tipologia più pericolosa in Italia ed anche in Calabria (4,6 decessi ogni 100 incidenti). La Calabria è territorio di grandi eventi anche nell’insicurezza stradale: oggi cinque morti in provincia di Cosenza; lo scorso anno otto ciclisti uccisi a Lamezia. Lo scorso anno telecamere accese sulla Calabria e passerella di amministratori e politici anche nazionali. Subito dopo il nulla. La situazione come si vede non è cambiata molto, anzi. Occorre il silenzio dicono i politici locali. È il giorno del lutto. Si, è il giorno del lutto. Ma purtroppo non è loro il lutto. Cinque famiglie piangono i figli che non torneranno più. È il giorno del silenzio ma gli amministratori sono in silenzio da anni».
«Nell’ultimo triennio 2008/2010 – prosegue la Fondazione – la situazione precipita in Calabria (i dati sono dell’Istat): in Italia abbiamo avuto una diminuzione del 13,8% (passando da 4.731 a 4.090 morti), in Calabria viceversa un incremento dei morti del 15% (passando da 120 a 138). La Calabria viaggia a velocità doppia rispetto alla media nazionale. Dal Piano Nazionale della Sicurezza Stradale sono stati attribuiti complessivamente alla Regione Calabria circa 18,2 milioni di Euro (4,7 già spesi) a titolo di incentivazione per la realizzazione di interventi a favore della sicurezza stradale. L’impegno locale (Regione, Province e Comuni) richiesto per accedere a tali fondi è dell’ordine di 14,3 milioni di Euro (3,9 già spesi). La dimensione complessiva dell’impegno finanziario è dunque di 32,5 milioni di Euro di cui 2,5 milioni per il Centro di Monitoraggio regionale. Quanti ne sono stati spesi? Quando vedremo il Centro di monitoraggio per avere dati più veritieri sull’incidentalità e mortalità?».
«Nessuno – conclude la nota – può chiamarsi fuori, anche noi delle organizzazioni civili. Ma a maggior ragione chi ha responsabilità amministrative (Regione, Province, Comuni). Mancano politiche in ordine alla governance tecnico-politica; ai finanziamenti ed al loro utilizzo e monitoraggio sull’efficacia; all’attivazione di centri di assistenza alle vittime della strada».

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