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POTENZA – Una seduta di consiglio infinita. I volti dei consiglieri regionali, al di là del vetro della saletta per gli ospiti e la stampa, apparivano affaticati e annoiati ieri pomeriggio. E mentre le ore passavano con i vari articoli ed emendamenti che scivolano lentamente l’atmosfera non è certo migliorata. Ieri la massima assemblea legislativa è stata impegnata per la terza giornata consecutiva nella discussione per l’approvazione della Manovra Finanziaria regionale 2012. In tarda serata ancora si proseguiva a discutere e a votare articoli su articoli. Ma non ci sarà l’ennesimo rinvio. In ogni caso si chiederà stanotte. E De Filippo non dovrebbe avere difficoltà a portare a casa il risultato. Anzi. Ha pure ottenuto più voti di quanti si potevano prevedere. Il dato politico più rilevante infatti, è che – al di là dei malpancismi che hanno contraddistinto tutte le sedute consiliari degli ultimi due mesi – sulla legge economica più importante dell’ente regione la maggioranza non solo ha dimostrato compattezza (al netto di qualche sofferenza palesata nei vari interventi) ma si è allargata. L’intergruppo di consultazione, e cioè quel soggetto consiliare costituito alcuni mesi fa da Roberto Falotico, Ernesto Navazio e Franco Mollica ha “finalmente” concluso l’iter di avvicinamento alla maggioranza che governa la Regione. Il percorso iniziato formalmente quando Falotico e Mollica votarono per Folino presidente del consiglio ha compiuto un’altra tappa fondamentale. Ieri infatti, i tre consiglieri hanno votato sì alla Finanziaria lasciando quindi solo gli otto consiglieri del Pdl a votare no.
Sulle motivazioni queste le dichiarazioni ufficiali di Roberto Falotico: «Ciò che ci spinge a dare un contributo in questa fase è il senso di responsabilità che sentiamo alto verso le cose che ci sono da fare per la nostra regione». E ancora hanno spiegato i tre consiglieri regionali che «le caratteristiche della crisi che stiamo vivendo non consentono distrazioni né sterili prese di posizione, ma richiedono, invece, unità e forte senso di responsabilità. L’appello, più volte lanciato dal capo dello Stato, Giorgio Napolitano “gli italiani devono aggrapparsi soprattutto a loro stessi, è in sé stessi che devono avere fiducia”, va raccolto e messo in atto, e noi, che oltre ad essere italiani siamo anche legislatori, abbiamo un onere in più: quello di assumere un ruolo altamente propositivo, adoperandoci per le cose che ci sono da fare per la nostra regione. Tutto ciò ci spinge, in questo momento delicato, a dare un contributo positivo, assicurando il nostro voto favorevole alla manovra finanziaria». Ovviamente i tre hanno votato sì – secondo quanto ha spiegato Falotico a nome anche di Navazio e Mollica – anche per i «segnali di apertura della giunta De Filippo su tematiche che noi riteniamo di grande importanza».
Insomma se prima erano in 19 a sostenere il governo guidato dal presidente della Regione Vito De Filippo da questa Finanziaria sono in 22. Tranne possibili incidenti di percorso futuri. Ma il dato dell’ultima seduta di consiglio regionale è questo. La “migrazione” dei tre dell’Intergruppo però ha determinato anche altre dinamiche all’interno della maggioranza. Ci sono state voci meno discordanti del solito. Pur con qualche “intemperanza” sui singoli articoli, in definiva l’Idv è stato meno critica nei confronti della maggioranza di cui fa parte. E non è escluso che proprio l’allargamento della platea della maggioranza con una verifica di giunta totalmente aperta e con poche certezze per tutti anche per gli assessori attualmente in carica ha indotto alcuni a più miti pensieri. Oltretutto le parole con cui il governatore De Filippo aveva chiuso la propria relazione erano state “minacciose” quanto profetiche: «Sono cambiati gli equilibri nazionali e non è detto che ciò possa anche avvenire in Basilicata».
Non hanno però rinunciato alla spigolosità in alcuni momenti della tre giorni di consiglio né Giannino Romaniello della Sel e né Luigi Scaglione dei Popolari uniti, il quale in particolare su provvedimento riguardante la materia sanitaria ha detto: «Noi stiamo discutendo del piano sanitario regionale, la Basilicata comincia ad essere in ebolizione, pur avendo dato segnali di disponibilità per esempio a Chiaromonte e a Venosa, poi il giorno dopo siamo stati smentiti dalle Amministrazioni locali stesse che avevano sottoscritto un accordo e credo che ci sia ancora una grande confusione all’interno sistema di riorganizzazione della Sanità in Basilicata. Allora se questo è un piano nel piano, ce lo dite e facciamo prima, comprendiamo prima le ragioni di queste iniziative».
Chi chiaramente è stato contro la Finanziaria per tutti e tre i giorni è il capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca il cui pensiero si può riassumere nel passaggio in cui ha dichiarato: «Purtroppo il nostro voto su questa manovra non può che essere negativo, ma non è un atteggiamento di irresponsabilità; è di grande responsabilità, perché capiamo che questa è una manovra che si muove esattamente nel solco del passato, non ha modificato nulla di quanto c’era. Ha provato a distribuire ancora un po’ quelle risorse perché in qualche maniera avessero potuto mantenere in vita quel sistema che era stato creato nel passato, e queste o noi non va bene».
Salvatore Santoro
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