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LATRONICO – “Grazie, ci hai lasciato tanto”: recita così il manifesto affisso su tutti i muri di Latronico.
Questo l’ultimo sentito ringraziamento di quella comunità con cui Egidio Mitidieri ha sempre coltivato, senza mai trascurarlo, un grande e speciale rapporto. Ieri, il giorno dell’addio, proprio nel paese dove domenica sera, intorno alle 19, si è spento a 65 anni il presidente di Acquedotto lucano.
E per l’ultimo saluto al presidente, al politico, ma soprattutto all’uomo e all’amico erano in molti.
Anzi c’erano tutti.
Accanto alla famiglia e a quel feretro posto davanti all’altare della chiesa madre, si sono stretti gli amici, la sua gente, le istituzioni, i politici, gli amministratori, i rappresentanti del mondo delle banche e la squadra che ha lavorato con lui ad Acquedotto lucano.
I dipendenti, pur di essere presenti, per l’ultimo saluto al loro presidente, hanno affittato un autobus.
Il rito funebre è stato preceduto da un un lungo corteo, partito da casa Mitidieri e diretto verso la chiesa. E man mano che il feretro si avvicina alla chiesa la gente aumentava.
Circa un migliaio le persone che hanno voluto essere presenti per l’ultimo saluto,all’ex presidente del consiglio regionale di Basilicata, e per lasciare un messaggio di vicinanza e di affetto ai suoi familiari: alla moglie Maria e ai figli Angela, Giuseppe e Gianluca.
Tanta la commozione durante la cerimonia funebre iniziata alle 15 e celebrata dal vescovo della diocesi di Tursi e Lagonegro, Francesco Nolè che nell’omelia ha ricordato Mitidieri per le sue qualità di uomo, dotato di estrema umanità, di grande senso di responsabilità e impegno, prima di tutto a favore del suo territorio.
Non solo. Il presidente di Acquedotto lucano è sempre stato un punto di riferimento per l’intera comunità, a cui ha dato tanto.
«Ai più giovani – ha detto ancora il vescovo – spesso ha saputo indicare la strada da intraprendere».
E’ stato poi il presidente della Giunta regionale, Vito De Filippo, a volere omaggiare il suo amico Mitidieri.
E il governatore lucano l’ha fatto con un ricordo personale dove l’uomo pubblico, in realtà, era una sola cosa con l’uomo che gli amici conoscevano nel privato. De Filippo ha anche ricordato il contributo che Mitidieri ha dato alla Basilicata ma l’accento è stato posto più e più volte su quello che per lui era l’amico di sempre. Con la voce, in più momenti rotta dal pianto, ha ripercorso quel rapporto personale di condivisione. «Egidio è stato un uomo pubblico forte e risoluto per le sue qualità, il suo carisma, le sue pragmatiche intuizioni. Una marcia in più nel pensiero fulmineo ed efficace nel fare. Chi entrava in contatto con il suo mondo aveva la certezza di essere riconosciuto con la lealtà e l’affetto che di lui erano proverbiali. Perché l’altra religione per Egidio, oltre alla famiglia, era l’amicizia». In più momenti del rito funebre è stato ricordato il grande legame che univa l’uomo di successo alla sua comunità. E ancora le grandi capacità di equilibrio e mediazione. Alla cerimonia erano presenti il vicepresidente vicario del Parlamento europeo, Gianni Pittella, i senatori Digilio, Antezza, Chiurazzi e Bubbico, l’ex parlamentare Antonio Boccia, il deputato Salvatore Margiotta, il presidente del consiglio regionale, Vincenzo Folino, gli assessori regionali Mastrosimone, Gentile, Restaino e Mancusi; i consiglieri Pittella, Braia, Scaglione, Straziuso, Vita, Dalessandro, Falotico, Mollica. Presenti pure l’ex consigliere, Gabriele Di Mauro, il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza, e i sindaci di Potenza e Matera, Vito Santarsiero e Salvatore Adduce. Ancora, erano presenti il presidente della fondazione Banco di Napoli, Adriano Giannola; il direttore generale Aldo Pace, e il consiglio d’amministrazione. Della Banca popolare di Bari hanno preso al rito funebre il presidente e il manager, Marco e Gianluca Jacobini.
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