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Il primo a tentare di tranquillizzare la popolazione a proposito dello sciame sismico nella zona di confine tra Calabra e Basilicata, è il presidente del Parco nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra: «La paura tra la gente è palpabile, e rassicurarla senza fargli sottovalutare i rischi reali è molto difficile». «È difficile – ha confessato Pappaterra – non solo sul fronte istituzionale, ma anche personale, in famiglia. In questo periodo le persona hanno paura, vogliono risposte».
Pappaterra ha detto di essere costantemente contatto telefonico con il sottosegretario alla protezione civile Franco Torchia: «Stiamo organizzando, con tutti i comuni del parco, la visita del responsabile nazionale della protezione civile Franco Gabrielli, anche per dare un messaggio alle popolazioni sul fatto che sia la Regione sia lo Stato tengono sotto controllo la situazione». A tale proposito nelle scorse ore il dipartimento della protezione civile ha fatto sapere che «come fatto per altri sciami sismici che di recente hanno interessato altre zone d’Italia, come il messinese e il forlivese, consapevole della maggiore sensibilità e attenzione che gli abitanti dell’area del Pollino stanno dimostrando in questo momento, ha potenziato il programma ordinario di attività di informazione alla popolazione, di verifica degli edifici pubblici e dei piani comunali di protezione civile in coordinamento con le direzioni regionali di protezione civile di Basilicata e Calabria, con le prefetture di Potenza e Cosenza, e con l’Istituto Nazionale di geofisica e vulcanologia».
Lo studio delle sequenze sismiche, come quelle in atto nell’Appennino calabro-lucano, fanno sapere da Roma «non consente quindi di fare ipotesi sulla possibilità che si verifichi o meno una scossa più forte, che possa produrre seri danni e crolli. La stessa cosa l’ha detta al Quotidiano Marco Mucciarelli, professore associato di geofisica applicata, sismologia e sismologia applicata dell’università della Basilicata che sta seguendo lo sciame sismico di questi giorni.
«La sequenza – ha spiegato Mucciarelli – riproduce esattamente l’andamento dell’episodio dell’ottobre 2010. Da molte scosse di piccola magnitudo emergono un certo numero di scosse sopra magnitudo 2 che culminano con un evento di magnitudo 3.7. A quell’evento sono seguiti quasi due mesi di quiescenza. Ora non resta che osservare l’evoluzione attuale per vedere se anche in questo caso la sequenza diminuirà o meno di intensità».
A oggi, infatti, non ci sono metodi riconosciuti dalla scienza per prevedere il tempo e il luogo esatti in cui avverrà un terremoto, e la mappa di pericolosità sismica è tuttora lo strumento più efficace che la comunità scientifica mette a disposizione per le politiche di prevenzione. In tali situazioni – fa sapere la protezione civile nazionale – non si tratta di tranquillizzare la popolazione, ma di responsabilizzarla, mettendola nella condizione di conoscere il rischio che insiste sul territorio che abita per poterlo gestire nel miglior modo possibile, sia nelle fasi di una eventuale emergenza, sia in situazioni ordinarie attraverso le politiche di prevenzione. E proprio per questo ieri mattina a Mormanno, che è il comune dove ricade l’epicentro dello sciame sismico, si è tenuta un’assembla pubblica presieduta dal sindaco Guglielmo Armentano, durante la quale è stato anche illustrato il piano di protezione civile comunale; ovvero sulle procedure e i luoghi da utilizzare in caso di sisma di maggiore entità. L’amministrazione ha previsto tre aree “nord” e una “sud” per l’ assembramento in caso di terremoti: lo spiazzo antistante la chieda di Santa Maria Goretti; il campo sportivo in prossimità del seminario vescovile; la villa comunale e la “variante”. Durante l’assembla è stato distribuita anche un manuale redatto dalla precedente amministrazione. «Su una cosa – ha detto Armentano – ci siamo sentiti di rassicurare i cittadini, soprattutto i genitori: lo stato delle nostre scuole, che sono tutte a norma».
Intanto il deputato del Pd Franco Laratta, ha presentato un’interrogazione al Presidente del Consiglio ed ai Ministri delle Infrastrutture e dell’Interno per chiedere di non «sottovalutare lo sciame sismico sul Pollino».

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