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POTENZA – E’ una toppa solo provvisoria all’emergenza dei rifiuti lucana e non è neanche detto che sia una soluzione indolore. E’ il Materano che dovrà farsi carico dei rifiuti solidi urbani del bacino Potenza Centro, precisamente le discariche di Salandra e di Pisticci. Almeno secondo quanto stabilito della nuova ordinanza emessa ieri dal presidente della Regione, Vito De Filippo. Fuori, quindi, le discariche di Sant’Arcangelo e Atella, che pure, per un periodo limitato, avevano accolto i rifiuti del Potentino. Così come a Tricarico sembra aver la protesta popolare. Due mesi: questa la durata delle disposizioni entrate in vigore già da ieri, dopo che, lo scorso 30 novembre, è scaduta la precedente ordinanza del governatore lucano. In assenza di un piano regionale dei rifiuti in grado di dare soluzione al problema nella sua interezza (aggravatosi con la chiusura della discarica di Lauria, dove conferivano12 comuni dell’area Sud e le vicende che hanno riguardato l’inceneritore Fenice) si procede per lo più per piccoli, precari passi. I contenuti fissati nel provvedimento – si legge in una nota stampa della Regione – «fanno seguito all’intesa raggiunta nei giorni passati con le due Province, con i comuni e l’Ato Rifiuti». Il decreto – spiegano dalla regione – è sostanzialmente una proroga: esso prevede “un’estensione temporale della possibilità di trasferimento, rispetto a quanto previsto dai precedenti decreti, ma non un aumento di volumetria, in quanto va a sfruttare volumetrie che erano già state individuate dalle precedenti ordinanze e che non sono state utilizzate”. In particolare, la disponibilità prevista e riutilizzata con la nuova ordinanza è negli impianti di Salandra per un quantitativo di 1.500 tonnellate e a Pisticci per un quantitativo di 4.500 tonnellate. I rifiuti alle due discariche del materano saranno trasferite dalla stazione di trasferenza di Tito, di località Aia dei Monaci. «Stiamo procedendo sia pure a piccoli passi verso la normalizzazione del sistema – ha commentato l’assessore all’ambiente Agatino Mancusi che ha presieduto la riunione dell’Osservatorio Rifiuti in cui è stata raggiunta l’intesa – la situazione sconta una difficoltà iniziale, ma siamo convinti di riuscire a portare tutto a regime». «Ancora una volta la collaborazioni tra vari livelli istituzionali consente il superamento dei problemi – ha dichiarato De Filippo – ma questo rappresenta solo una parte del lavoro. Parallelamente stiamo lavorando sul più sostanziale versante del potenziamento della differenziata e dell’implementazione delle infrastrutture di trattamento dei rifiuti». Due mesi passano in fretta e febbraio sarà il vero banco di prova. Sempre che, fino ad allora, fili tutto liscio.

Mariateresa Labanca

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