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Don Luigi Ciotti a Rende, all’Università della Calabria chiude i lavori del corso «A scuola di Antimafia», ideato per istruire personale specializzato nel riutilizzo dei beni confiscati e commenta in particolare l’operazione di ieri che ha sgominato l’asse che vede insieme ‘ndranhgeta, politica e magistratura: «Non dimentichiamo che la forza delle mafie non sta dentro le mafie, ma sta fuori di esse. – ha dichiarato Don Ciotti – I fatti di questi giorni, purtroppo, lo dimostrano ancora una volta».
«La forza della mafia sta nelle collusioni, sta in quei professionisti che si prestano a fare favori, a creare quei percorsi che permettono alle mafie di fare i loro affari e raggiungere i loro obiettivi. Sta in quei segmenti della politica che li appoggia, direttamente e indirettamente. Ma mai generalizzare».
Parlando ancora dell’inchiesta di Milano, Don Luigi Ciotti ha dichiarato: «La legalità è una bandiera che viene spesso agitata anche da chi la calpesta ogni giorno. E’ necessario abbattere quella ‘zona grigia’ che è di legalità malleabile: un luogo interiore più che un luogo fisico. La vera forza della mafia sta fuori dalla mafia e spesso ha il volto di un incensurato».
«In questo senso – ha aggiunto – le responsabilità della politica sono enormi. Serve determinazione e coerenza. Lotta alla mafia significa, lavoro, scuola, cultura e sostegno ai territori più fragili. Non si ottengono grandi risultati se cresce lo stato penale e diminuisce quello sociale. La speranza, in alcune parti d’Italia, si chiama giustizia sociale ed ha il volto delle opportunità e dei progetti concreti». «C’è un pò di smarrimento – ha poi sostenuto – di fatica. Abbiamo sempre saputo però la capacità delle mafie di rigenerarsi, di trovare nuovi canali, sostegni, alleanze, dunque non stupisca questo. Gratitudine al lavoro della magistratura che lo ha scoperto».

IL “CAFE’ DE PARIS” CONFISCATO OSPITERA’ I PRODOTTI DI LIBERA
Don Luigi Ciotti ha anche annunciato che lo storico «Cafè De Paris» di Roma, confiscato alla ‘ndrangheta, ospiterà tutti i prodotti dell’associazione antimafia «Libera». «Immaginate che bello: proprio in quel bar storico, finito nelle mani della ‘ndrangheta, – ha detto – arriveranno l’olio, il vino e la pasta che sono il segno del riscatto». Si tratta di prodotti realizzati col ricavato dal riutilizzo dei terreni confiscati alle mafie.
«Il Cafè de Paris di Roma è un simbolo e chi andrà a prendere il caffè troverà questi prodotti, segno delle positività in contrasto con le negatività. La confisca è una realtà positiva, ma c’è un 55% dei beni confiscati che non può essere destinato a causa delle ipoteche bancarie che gravano su di essi. Questo è inaccettabile e la politica anche nei confronti delle banche deve essere molto chiara». «A volte – ha concluso Don Ciotti – ci sono delle battute d’arresto che lasciano un pò d’amarezza dentro. Scoprire che chi si occupava di queste cose era al servizio di qualcun altro. Questo non deve impedire di guardare oltre e di essere capace di unire di più le forze perchè è il noi che vince. Ognuno con la propria competenza e professionalità».

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