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E’ stato arrestato dai carabinieri di Rende (Cs) Francesco Tallarico, 45 anni, accusato di aver incassato i soldi dei cittadini che chiedevano autorizzazioni urbanistiche e di aver falsificato i bollettini di pagamento postali o bancari che inseriva nelle pratiche. Un meccanismo, quello messo in piedi dal dipendente dell’Ufficio comunale di San Fili (Cs) scoperto anche grazie il tentativo maldestro dell’uomo di fare sparire ogni traccia, dal momento che aveva capito di essere stato scoperto.
Il 22 dicembre dello scorso anno infatti, un incendio (in foto) aveva parzialmente distrutto gli uffici comunali del piccolo centro e grazie alle indagini è stato possibile identificare e arrestare Tallarico quale autore del rogo, dopo che lo stesso si era presentato dopo il fatto all’ospedale di Cosenza con gravi ustioni su tutto il corpo. Con lui era finito in manette un commerciante di 43 anni, Francesco Belmonte, anch’egli bisognoso di cure mediche per le gravi ustioni.
Da quel momento le indagini sono state utili ad accertare e capire i motivi del gesto.
Il sindaco della cittadina, Ottorino Zuccarelli, aveva denunciato qualche giorno prima del rogo, alcune irregolarità avvenute all’interno dell’Ufficio tecnico dell’ente comunale. Questo perchè da una verifica contabile-amministrativa erano emerse una serie di anomalie soprattutto in merito all’effettivo incasso al patrimonio comunale degli oneri, costi e relativi diritti di segreteria correlati al rilascio delle concessioni e permessi edilizi, fino alla scoperta di ricevute bancarie e postali che sembravano contraffatte. Effettuate le verifiche bancarie e postali, è emerso che in effetti i versamenti relativi agli oneri di urbanizzazione ed ai costi di costruzione, oltre ai diritti di segreteria, non erano mai avvenuti.
L’attività investigativa ha messo in luce la sistematica appropriazione di denaro pubblico da parte di Tallarico, il quale, strumentalizzando il proprio ruolo di responsabile dei procedimenti avviati per il rilascio delle concessioni e permessi edilizi, si faceva consegnare dai privati, abusando del proprio ufficio, le somme di danaro da corrispondere quali oneri e costi alle casse comunali per il rilascio dei titoli abilitativi richiesti.
Un meccanismo con il quale avrebbe raggirato oltre ottanta cittadini, i quali avrebbero consegnato il denaro direttamente al dipendente comunale, ricevendo successivamente le autorizzazioni richieste e copie dei bollettini di versamento, quest’ultimi risultati falsi.
L’imponente attività investigativa ha riguardato il decennio appena trascorso, tralasciando quelle più risalenti nel tempo (fine anni `90), dal momento che le ipotesi di reato risultano prescritte. È emerso, che Tallarico, avrebbe incassato non solo soldi pubblici ma anche titoli bancari (in alcuni casi addirittura a lui intestati) destinati alle casse comunali. In alcuni casi, inoltre, l’uomo sarebbe stato coadiuvato nella sua attività illecita da altri due dipendenti comunali che allo stato risultano indagati. Il danno erariale ammonta a circa 300.000 euro.
L’indagine è durata quasi un anno ed alla fine ha portato all’arresto di Tallarico, indiziato di 104 imputazioni, per il reato di peculato e falso in atti pubblici. Nel provvedimento è stato disposto anche il sequestro di un conto corrente bancario e di un deposito di risparmio, intestati al dipendente comunale, per un totale di 45mila euro.

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