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E’ sparita nel 2009 Rina Pennetti, 33 anni, di Spezzano Sila. Quella mattina del 6 ottobre, Rina era uscita da casa ed era appena arrivata a Rende assieme al suo compagno, Fabio, che doveva fare alcuni acquisti in un colorificio. Rina era in auto ad attenderlo, ma al suo ritorno Fabio non l’ha più trovata e da quel momento nessuna traccia. In via Gramsci, davanti a un negozio di parrucchiere, fu trovata per terra la sua borsa, dalla quale non è stato tolto nulla. Dall’ottobre scorso sono ripartite le indagini del pubblico ministero Donatella Donato, della procura di Cosenza, cui la famiglia Pennetti aveva sollecitato la riapertura del caso con un dossier affidato al criminologo Franco Bruno. Al momento familiari e magistrati non hanno alcuna certezza sul destino della donna. L’unico punto di riferimento certo è che una settimana dopo la scomparsa, Rita è stata vista a Paola da una persona che in passato aveva lavorato per la sua famiglia.
Una scomparsa quella di Rina Pennetti che ha attirato anche l’attenzione dei media nazionali, come il programma Matrix di Canale 5 e “Chi l’ha visto?” di Rai Tre e che ha visto anche la produzione di alcune interrogazioni parlamentari. Ma ora la paura è tornata a farsi sentire tra i familiari perchè qualche settima fa il cadavere di una donna, che dovrebbe avere un’età vicina a quella della Pennetti, è stato ritrovato in un quartiere alla periferia di Roma. Il cadavere era orrendamente mutilato privo della testa e gran parte delle gambe. Il pm Caporale della Procura della Repubblica di Roma ha disposto i necessari accertamenti biologici sul corpo per scoprirne l’identità attraverso il Dna del corpo. Dalla Procura bruzia non si sbilanciano, ma ovviamente si augurano che gli esami disposti dai magistrati romani siano negativi. L’ipotesi principale seguita dalla Procura è quella del sequestro di persona. C’è cioè il sospetto che la giovane donna sia stata presa con la forza da una o più persone e portata lontano dai suoi affetti. A crederlo è anche il noto criminologo originario di Celico, Francesco Bruno: «Rina Pennetti è stata prelevata con forza dal luogo in cui è scomparsa, non essendosi evidenziato alcun elemento che possa far presupporre un allontanamento volontario o patologico, ma al contrario molti indizi indirizzano verso l’esecuzione di un crimine».
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