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IL principio, spiegano, è semplice: «non concedere più alibi». Tanto adesso la Ztl è cosa fatta (almeno così sembra) e indietro non si torna. Ma per evitare di concedere ulteriore spazio ai dubbi, l’amministrazione posticipa lo start a dopo le feste natalizie (sia per tempi autorizzativi delle telecamere, sia «per venire incontro alle richieste dei commercianti») e garantisce alcuni servizi sulla mobilità alternativa. Dal 15 gennaio, da quando è prevista la partenza ufficiale della Zona a traffico limitato nel centro storico, le scale mobili cittadine chiuderanno tutte alla mezza notte. Saranno poi istituite due corse circolari che arriveranno in centro, passando per San Rocco e via Acerenza (ma saranno soppresse le due vecchie corse con fermata a piazza Matteotti, che presto sarà pedonale). Ma, per evitare che il blocco all’accesso delle auto nel cuore della città convinca i più a riversarsi nell’anello ampio (tra via Mazzini e piazza Zara), ingolfando così quelle zone, a Palazzo di città hanno deciso di rendere a pagamento anche queste aree limitrofe al centro (con i ticket che costeranno anche di più dell’attuale euro all’ora). «Contemporaneamente, però – spiega in anticipo l’assessore alla Mobilità, Giuseppe Ginefra – stiamo lavorando ad un accordo con i gestori dei parcheggi multipiano, oggi sempre desolatamentevuoti, per cercare di abbassarne il tariffario e rendere la sosta più conveniente per i cittadini. Da lì, poi, le scale mobili sono a un passo».
A Palazzo di città sono al lavoro. La conferenza stampa di presentazione del provvedimento serve solo a ufficializzare «un lavoro poderoso – spiega il sindaco Vito Santarsiero – che però porterà benefici a tutta la città, ne siamo sicuri». E mentre anticipa dettagli, lancia idee e spiega il regolamento attuativo della Ztl, non dimenticare di ringraziare ilcomandodella Polizia locale, che ha dovuto sbrogliare la matassa di percorsi, accessi e ipotesi sui permessi. Sottolinea anche «l’apporto prezioso » della prima commissione consiliare, che per mesi ha studiato bozze di regolamento.
Ma a quel punto, lo strappo è consumato: il presidente dell’organismo consiliare, Vito Mitro, ha già rassegnato le sue dimissioni in difesa del lavoro svolto dai consiglieri, «tenuti all’oscuro di questa stretta sul provvedimento».
La Ztl di Potenza passa, allora, per l’azione dell’esecutivo: «E’ parte integrante del programma elettorale», ricordano nella sala dell’arco, dove la giunta, fino a pochi istanti prima, aveva limato i punti dell’atto. A metà gennaio partirà una sperimentazione che durerà sei mesi. «Poi, in estate, faremo il punto», caso mai ci fosse bisogno di alcuni correttivi.
Ma sulla scelta «non torniamo indietro», sicuri come sono a piazza Matteotti che, dopo qualche tempo, in tanti ne trarranno vantaggio. «Con la Ztl richiamiamo il centro storico a due delle sue funzioni principali: quella commerciale, per cui abbiamo in progetto alcuni interventi con la Regione Basilicata – dice Santarsiero – e quella culturale, spazio di importanti contenitori su cui stiamo investendo in riqualificazione ». Sanno bene che quello di Potenza è anche «un centro storico con delle fragilità», tra vicoli stretti e piazze poco spaziose e larghe.
«Ma proprio questa conformazione rigetta la mobilità urbana, a cui la città moderna si è abituata». E’ tempo dicono, di mettere a frutto i fondi spesi in collegamenti verticali.
Saranno d’accordo i commercianti che da giorni hanno avviato una mobilitazione anti-Ztl? E come reagirà la popolazione che – residenti a parte – dovrà drasticamente cambiare abitudini se vorrànonrinunciare allo struscio in via Pretoria? Quattro varchi, dotati di telecamere in grado di filmare le targhe (per permettere agli uffici l’eventuale redazione delle sanzioni) delimiteranno il perimetro off-limits ai non residenti (e a poche eccezioni individuate
con un apposito regolamento).
Accanti ai varchi di largo Santa Lucia, vico Corrado, via Scafarelli e discesa San Gerardo, ci saranno alcuni pistoni mobili, che divideranno questa grande area in cinque zone, ciascuna destinata alla sosta dei soli residenti.
Il passaggio interno tra un’area e l’altra, per chi è autorizzato, sarà garantito attraverso alcuni telecomandi, che l’ente consegnerà agli aventi diritto (non più di due auto autorizzate a nucleo familiare). Lastimaè di circa 1.000 apparecchi, da più o meno 20 euro ciascuno. Non si potranno clonare e il costo, si stima,sarà ammortizzato con la tassa sui permessi a cui i residenti non potranno sottrarsi. I controlli, annunciano, saranno severissimi.
Sara Lorusso
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