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Regione e Fondazione Field lanciano il “Progetto sperimentale nuovi giovani imprenditori”. Per i giovani calabresi, un’attività produttiva concreta e solida sarà infatti una “impresa possibile”. La campagna è rivolta a scuole, facoltà universitarie e a tutti i disoccupati e inoccupati della fascia di età che parte dai diciotto anni e arriva ai quaranta. L’iniziativa prevede anche un secondo momento, per l’individuazione delle imprese: questa fase – spiega il direttore generale del Dipartimento regionale Attività produttive, Maria Grazia Nicolò – sarà possibile in forza di un avviso («quasi definito e speriamo di pubblicarlo il più presto possibile») e grazie a un finanziamento complessivo di 20 milioni di euro dei fondi europei Fesr, con un tetto massimo finanziabile di 200 mila euro.
Il progetto – promosso dalla Regione e da un suo ente “in house, la Fondazione Field – viene illustrato con una conferenza stampa, ieri a Palazzo Alemanni. L’assessore alle Attività produttive, Antonio Caridi (in foto), parla in una sala gremita. Ci sono anche rappresentanti delle associazioni di categoria: uno per tutti il presidente di Confindustria Calabria, Francesco Cava. E’ proprio agli esponenti delle organizzazioni imprenditoriali che Caridi si rivolge per dire che «finalmente in Calabria si riesce a fare rete per lo sviluppo» e che l’iniziativa segna «un percorso innovativo da condividere con voi».
«Questo progetto – prosegue l’assessore – nasce dal tavolo dell’economia costituito dalle associazioni, alle quali abbiamo chiesto di indicarci necessità e strategie».
Il risultato è letto come un’inversione di rotta. Perché «non ci saranno finanziamenti a pioggia, ma finanziamenti per creare imprese vere». Caterina Nano, responsabile Field per il fronte della comunicazione, elenca le iniziative della prima fase: campagne mirate nelle scuole («almeno cinquanta e selezionate in trasparenza») e nelle università, workshop «insieme alle associazioni di categoria», simulazione di attività di impresa, orientamento individuale e collettivo «per verificare la sostenibilità anche economica dei progetti», individuazione dei progetti finanziabili. Per la seconda fase – spiega Nano – i destinatari sono le imprese di nuova costituzione (non ancora attive). La fascia di età 18-40 è il requisito cardine, anche per le società di persone (la maggioranza deve rientrare nella fascia) e per le società di capitali (il 51 per cento del capitale è controllato da giovani).
Di più, le imprese «saranno accompagnate da un tutor nella fase dello start-up e nelle procedure di rendicontazione». «Finalmente un bando concertato nell’interesse dei giovani. Ma chiediamo una tempistica certa», commenta con un occhio alla celerità delle selezioni il vicepresidente nazionale di Confcommercio Giovani, Giuseppe Pedà. Per il presidente regionale di Confindustria Giovani, Sebastiano Caffo, «questo è un passo in avanti rispetto a bandi che davano incentivi senza cultura d’impresa». Ma «è necessario accompagnare le imprese anche dopo la loro costituzione».
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