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POTENZA – Tutto fermo. Altro che accelerazioni per risolvere il “problema” Restaino e far ripartire l’azione di governo regionale con un rimpasto delle giunta. Innanzitutto non ci saranno incontri e vertici a via Anzio. Oggi no e probabilmente nemmeno nei prossimi giorni.
Così mentre a Roma si lavora febbrilmente per comporre un nuovo governo nazionale (Monti è lanciato nell’impresa) per rilanciare l’economia e tentare di arrestare il declino di un intero Paese, in Basilicata latitano le soluzioni. O meglio, sembra che abbia (almeno per il momento) prevalso la linea dell’attendismo.
La sensazione è che dopo la Direzione regionale del Partito democratico che si è svolta una settimana fa, il Pd di Speranza non abbia ancora trovato una soluzione per risolvere il bandolo della matassa. Anzi. Erminio Restaino, passati sette giorni dalla riunione democratica che alla vigilia era annunciata come il punto di ripartenza, rimane sempre assessore alle Attività produttive. E non sembra che abbia voglia di fare un passo indietro. Ha spiegato le sue ragioni e va avanti.
E se non accade ancora nulla evidentemente i dirigenti del Partito democratico a partire dal segretario Roberto Speranza e dal presidente della giunta Vito De Filippo continuano a “sperare” in un atto di “generosità” dello stesso Restaino. Non si può spiegare altrimenti l’immobilismo che si sta palesando in tutta evidenza. Nè l’esempio romano ha prodotto risultati. In questo contesto però, non si placano le fibrillazioni degli alleati del centrosinistra regionale. Ieri è toccato a Giacomo Nardiello del Pdi tuonare contro la giunta e il Pd (vedere nell’articolo in pagina ndr).
Il giorno prima sono stati i Popolari uniti di Antonio Potenza e Luigi Scaglione, nell’incontro pubblico che si è svolto a Melfi, chiedere agli “ospiti” Speranza e De Filippo, un atto di chiarezza per «provare a disegnare un futuro nuovo per la nostra regione». Critiche, seppur non violente, sono state mosse al Pd che in Regione ha stretto «patti forti con anime politiche poco evidenti e radicate sul territorio».
Ma è chiaro che è tutto il contesto della maggioranza che vive con difficoltà questa fase. La posizione critica nei confronti della giunta da parte dei Socialisti di Livio Valvano e Rocco Vita e da parte di Giannino Romaniello della Sel non si è certo attenuata. Ma se il Pd non risolve le proprie questioni interne è evidente che non c’è possibilità di un confronto con gli altri partiti della maggioranza.
Possibile che i colonnelli del Pd lucano stiano ancora cercando di capire i “tempi” di durata del governo nazionale guidato da Monti per farsi bene i calcoli sul quando si aprirà la corsa per il Parlamento. Ma rimane il dato: sono sempre di più coloro che chiedono una soluzione immediata senza ulteriori temporeggiamenti.
Salvatore Santoro
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