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SEDICI persone, tra imprenditori e professionisti che operano nel settore dei servizi alle imprese, sono stati denunciati all’autorità giudiziaria dalla Guardia di Finanza, a Matera, con l’accusa di frode fiscale, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e altri reati tributari.
Le indagini hanno portato all’accertamento di oltre 16 milioni di euro evasi tra imposte dirette e Irap e quattro milioni di mancato versamento dell’iva. L’accusa è basata su verifiche fiscali che hanno riguardato il periodo fra 2008 e 2010 e indagini finanziarie che le fiamme gialle hanno fatto su imprese di Matera e della provincia che operano nei settori edilizio, impiantistico e manifatturiero.
Le indagini hanno consentito di accertare meccanismi di cessione di quote societarie relative ad un immobile commerciale, a un giro di fatture inesistenti per due milioni di euro e all’utilizzo di manodopera irregolare e una tipologia di evasione contributiva realizzata utilizzando i depositi dell’iva in dogana nel settore della commercializzazione di prodotti provenienti dalla Cina.
I militari del Nucleo di Polizia Tributaria Guardia di Finanza di Matera hanno concluso complesse attività ispettive nei confronti di un “gruppo” di imprese che, ponendo in essere comportamenti evasivi ed elusivi, hanno sottratto a tassazione ingenti importi sia ai fini delle imposte dirette che dell’iva.
Una prima tranche di interventi ha riguardato tre contribuenti che avevano come comune denominatore quello di essere assistiti da un professionista il quale, oltre ad aver personalmente occultato al fisco elementi positivi di reddito per circa 600.000 euro relativi alla propria attività, ha anche posto in essere un tentativo di elusione fiscale finalizzato ad occultare al fisco, attraverso un complicato meccanismo di cessione di quote di società, una plusvalenza di oltre 5 milioni di euro derivante dalla cessione di un immobile commerciale. L’approfondito esame della complessa operazione ha portato anche all’accertamento di un’ingente evasione delle imposte di registro, ipotecaria e catastali.
Nell’ambito del citato gruppo di imprese, un intervento ispettivo ha riguardato un’azienda operante nel settore dell’impiantistica che faceva un uso disinvolto di fatture per operazioni inesistenti per oltre 2 milioni di euro e un frequente utilizzo di manodopera irregolare (33 lavoratori).
Un secondo intervento ha riguardato un’impresa operante nel settore delle costruzioni residenziali, risultata evasore per più di 2 milioni di euro di elementi positivi di reddito totalmente sottratti a tassazione.
Un terzo intervento, infine, ha portato alla luce un ingegnoso sistema di frode in dogana compiuto da una società operante nel settore della commercializzazione di vari prodotti provenienti dalla Cina. In particolare, l’attività ispettiva ha evidenziato una tipologia di evasione all’iva realizzata attraverso l’utilizzo fraudolento dei depositi fiscali iva in dogana, usualmente impiegati per lo stoccaggio fisico delle merci extraUE.
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