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PISTICCI – «Per la sezione del Partito Democratico di Pisticci e Marconia l’aumento dei ticket sanitari rischia di strozzare, sul piano economico, le famiglie monoreddito già fin troppo spremute dalle tasse nazionali. E’ vero – si legge in un comunicato – che la manovra finanziaria del governo Berlusconi ha costretto le Regioni a tassare ulteriormente il ticket per le prestazioni specialistiche, ma è anche vero che, dopo la prima tassazione di 10 euro per ricetta, su suggerimento dell’assessore alla Salute e Solidarietà Sociale, Attilio Martorano, la giunta guidata dal governatore De Filippo ha approvato un ulteriore aggravio. Per fare un esempio su tutti – si legge ancora nella nota – una semplice ricetta rossa sulla quale vengono prescritti da 6 a 8 markers tumorali costerà all’assistito non esente, la elevata somma di ben 66,15 euro. Un prezzo assolutamente proibitivo per quelle famiglie monoreddito, il cui Isee può ammontare addirittura a 4.000-5.000 euro annui. Un contribuente con un Isee così basso non può essere costretto a pagare un importo così elevato per una prestazione specialistica a volte necessaria per prevenire malattie gravi. Come potremo parlare di prevenzione? Ed ancora, quale politica sociale e solidale può chiedere la nostra Regione ad un assistito con reddito così basso, come quello rappresentato, chiedendogli di pagare una prestazione quanto la pagherebbe chi è in possesso di ben altro reddito/indicatore Isee? Per il Partito Democratico di Pisticci e Marconia un simile aggravio non può che danneggiare il servizio sanitario regionale, privilegiando la migrazione sanitaria verso centri convenzionati (e quindi privati) presenti nelle regioni limitrofe. E di esempi ne potremmo portare migliaia, per prestazioni il cui prezzo è divenuto ormai esorbitante e per le quali esistono tempi di attesa, nelle nostre aziende sanitarie, di mesi (come nel caso di Tac) o addirittura di anni (leggasi visite senologiche, con esami annessi, o urologiche). La sezione del Pd di Pisticci e Marconia chiede all’assessore Attilio Martorano ed al governatore lucano Vito De Filippo un confronto nel quale esporre le legittime ragioni di quegli assistiti cui si rischia di negare il diritto alle cure sanitarie. Confronto – mai scontro – che possa portare ad una presa di coscienza del reale stato in cui versano molte famiglie lucane, che si vedono aggravare il ticket ospedaliero-specialistico (ed in molti casi salvavita) fino a 30 euro per ricetta. Con l’auspicio che il centrosinistra lucano torni a dar voce alle fasce più deboli, come già accade in regioni guidate da colleghi del centrosinistra, come la Toscana o l’Emilia Romagna».
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