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Il giudice di sorveglianza del tribunale di Cosenza, Sergio Caliò, ha riconosciuto la non pericolosità di Kate Omoregbe, la ragazza nigeriana che, dopo aver scontato una condanna per droga, rischiava l’espulsione dall’Italia e la lapidazione nella sua nazione di origine per essersi rifiutata di sposare un uomo più grande di lei. La decisione del giudice è arrivata questa mattina e la notizia è stata resa nota dal leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli che si è impegnato molto negli ultimi mesi per la giovane nigeriana: «La decisione del giudice di sorveglianza – afferma Corbelli – cancella in questo modo il provvedimento di espulsione della giovane immigrata che era stato emesso nel 2008 dal Tribunale di Roma, contestualmente alla sentenza di condanna per la detenzione di una piccola quantità di droga. Il provvedimento di espulsione era stato temporaneamente sospeso il 7 settembre scorso per la richiesta di asilo politico della ragazza, alla quale era stata riconosciuta dallo Stato italiano la protezione umanitaria».
Corbelli stamane ha incontrato il giudice Caliò al quale ha espresso tutta la sua gratitudine per «la grande sensibilità e umanità dimostrate». Il leader di diritti Civili ha poi informato per telefono Kate, ospite di un istituto di suore a Lodi. «Era talmente felice – ha aggiunto Corbelli – che per la gioia si è messa a piangere. È finito un incubo, mi ha detto. Per me, dopo tanta sofferenza, ricomincia una nuova vita in un Paese libero».
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