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La Procura di Cosenza continua ad indagare sul presunto giro di esami falsi alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria. Il pm Tridico sta raccogliendo le ultime prove per poter chiudere l’inchiesta entro i primi di novembre. Al momento il numero degli indagati è fermo a 100, la maggior parte studenti. Ci sono anche una giovane tutor e due addetti alla segreteria. L’accusa base è concorso in falsità materiale. La difesa, nel frattempo ha prodotto proprie investigazioni, raccogliendo le dichiarazioni di chi ha in qualche modo avuto a che fare con la registrazione degli esami sospetti che sono quelli di “Storia del pensiero scientifico”, “Etica della comunicazione”, “Filosofia del linguaggio”, “Bioetica”, “Filosofia della Scienza”, “Istituzioni di filosofia del diritto”, “Storia della filosofia” e “Semiotica degli audiovisivi”.
Scopo della difesa è smontare la tesi del pm Tridico. C’è chi, per esempio, ha raccolto le testimonianze di un ex universitario dell’Unical, che ha rivestito l’incarico di rappresentante degli studenti e di collaboratore didattico presso la segreteria del corso di laurea in Filosofia e Scienze della Comunicazione. Ha parlato di come avveniva la registrazione degli esami tra il 2006 e il 2008, anni presi in esame dalla Procura bruzia. «L’iter che andava dalla verbalizzazione dell’esame universitario alla sua trasmissione e registrazione sui sistemi della segreteria studenti era complesso – ha riferito l’ex studente dell’Unical a uno degli avvocati difensori – e attraversava diverse fasi. Lo studente che sosteneva l’esame spesso di fronte non trovava il docente titolare dell’insegnamento, ma un suo assistente che nella migliore delle ipotesi era un docente/ricercatore oppure uno studente fuori corso, avanti negli anni». L’ex studente ha spiegato che «i docenti si premunivano, e ancora oggi si premuniscono, di assistenti quando i prenotati all’esame erano diverse decine di studenti. I docenti schieravano gli assistenti tra i banchi dell’aula e li incaricavano di procedere all’interrogazione degli studenti, seguendo l’ordine di prenotazione, compilando gli statini e procedendo spesso a firmare lo statino e il libretto dello studente a nome dello stesso docente. Sarebbe stato caotico, infatti, aspettare che il professore, tra un esame e l’altro, firmasse gli statini e i libretti esaminati dai suoi assistenti».
L’accusa, invece, sostiene che alcuni statini siano stati firmati all’insaputa del docente. Non a caso l’indagine ha avuto origine proprio dalla denuncia del professore Bondì, docente di “Storia del pensiero scientifico”, che non riconobbe come propria la firma apposta su uno statino relativo a un esame sostenuto da una studentessa reggina. Scopo della difesa è qui dimostrare, invece, che la stragrande maggioranza degli statini venivano sì firmati da altre persone, ma su precisa indicazione del docente. «Al termine dell’appello d’esame, il docente – ha aggiunto l’ex studente ascoltato dalla difesa – il docente non si preoccupava di registrare personalmente gli esami sul sistema informatico Uniwex. Spesso incaricava i suoi assistenti, tra cui alcuni studenti, o la segreteria del corso di laurea dove lavoravano dei tutor, chiedendo loro la cortesia personale di provvedere al caricamento. Molte volte capitava che un docente un po’ anziano o comunque poco esperto di pc venisse aiutato dalla segreteria del corso di laurea al caricamento degli statini su Uniwex». L’ex studente, che non risulta indagato, ha riferito pure che poteva capitare che alcuni esami non venissero registrati nel sistema informatico per problemi di iscrizione dello studente, per il pagamento delle tasse o per problemi di codice: «In questi casi tutti gli statini registrati e quelli non registrati venivano consegnati in segreteria studenti, la quale provvedeva a risolvere il problema e sanare, ove possibile, la situazione….». A detta del “teste” della difesa il corso di Laurea in Filosofia e Scienze della Comunicazione e della Conoscenza «era definito come il meglio organizzato della facoltà di Lettere. Per gli altri corsi di laurea non ho idea di come avvenissero le procedure interne. Posso immaginare che si comportassero più o meno allo stesso modo…». Di diverso avviso il pm Tridico, secondo il quale c’è il fondato sospetto che alcuni esami tra il 2005 e lo scorso anno accademico siano stati registrati in maniera illecita. A tal proposito ha appena dato incarico a un grafologo di esaminare gli statini sospetti, circa mille. Del collegio difensivo fanno parte, tra gli altri, gli avvocati Fabio Bonofiglio, Ernesto d’Ippolito, Antonio Vanadia, Aldo Cribari, Pierluca Bonofiglio e Piero Funari.
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