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di Leo Amato
HA VUOTATO il sacco l’ex dg del Potenza sport club. Ha accusato il patron Giuseppe Postiglione, poi si è sfilato un asso dalla manica e l’ha mostrato agli investigatori. Ci sarebbero due conti alla Banca del Sempione: Bonaventura03 e Palma01. Il tesoretto svizzero di Postiglione sarebbe lì. Soldi legati alle scommesse sulle partite combinate dei campionati di B e di Lega-Pro del 2007-2008? Proventi dello spaccio di cocaina degli uomini del clan di Cossidente? Sono le ipotesi che fanno gli inquirenti. Gli accertamenti bancari sarebbero ancora in corso.
Nel frattempo il fascicolo dell’accusa nel processo per la calciopoli rossoblù si è arricchito di un altro testimone chiave, e già si annunciano scintille alla ripresa dell’udienza preliminare, che è fissata venerdì mattina nel Palazzo di giustizia di Potenza. Dopo il boss Antonio Cossidente e il buttafuori Savino Giannizzari anche l’ex tuttofare di Postiglione ha iniziato a collaborare con la giustizia. La sua, a dire il vero, non è una collaborazione in senso stretto, e non potrebbe nemmeno esserlo perchè Pasquale Giuzio non è imputato per mafia, ma di una serie di reati collaterali, dalle frodi sportive alla truffa.
Sul documento consegnato agli inquirenti è indicato anche il saldo di uno dei due conti, poco più di 850mila euro, e una data: il 22 luglio del 2009. La firma è di un tale Ermes Bizzozzero, indicato come «gerente», che di fatto a una banale verifica risulta tra i nomi dei dirigenti responsabili della Banca del Sempione. Un’altra coincidenza significativa è il nome del conto “Palma01” di cui la nota non specifica il valore rimandando a una comunicazione successiva in quanto gli uffici della banca avrebbero avuto bisogno di tempo per ricostruire una serie di operazioni. Anche il conto scoperto a settembre dell’anno scorso dai militari della Guardia di finanza nella filiale della della Banque de Gestion Edmond de Rothschild di Montecarlo si chiama così ed era nella disponibilità di Postiglione fino a quando non è scattato il sequestro su rogatoria della Dda di Potenza. “Palma” come la mamma di Giuseppe Postiglione e la sua bambina. “01” perchè si pensava che al primo ne seguissero degli altri, ma a questo punto potrebbe essere un codice come un altro. Saldo: poco più di 400 mila euro.
Secondo il pm Francesco Basentini: «Postiglione ha avuto contatti ed ha fatto parte (…) di un vero circuito di potere delinquenziale che controlla il mondo del calcio professionistico di serie B e di C1 e ne influenza in forma determinante l’andamento, i risultati sportivi delle singole partite ovvero gli esiti finali delle stagioni calcistiche, soprattutto al fine di favorire le promozioni nelle serie di superiori dei team “sponsorizzati”: se si considera che i matches di calcio sono posti nei programmi delle scommesse sportive, gestite ufficialmente dalle società di “betting”, si può facilmente immaginare quale sia stato il ritorno economico conseguito indebitamente da Postiglione e da gli altri associati dopo aver effettuato scommesse su eventi sportivi di cui già si conosceva il risultato». In sostanza quei 150mila euro di cui parlano altri due ex collaboratori del Potenza sport club, Antonio Lopiano e Antonio De Angelis, sarebbero soltanto un parte di quanto incassato dal giovane patron. Postiglione inoltre è accusato di essere stato «l’organizzatore e l’ideatore dei singoli affari e delle singole azioni del sodalizio» di stampo mafioso capeggiato da Cossidente. Delle due l’una, secondo gli investigatori: quei soldi o vengono dalle scommesse o dalla droga. Sempre che non si tratti solo di una grossa evasione fiscale.
lama
l.amato@luedi.it

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