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di PARIDE LEPORACE
LA vicenda Fenice incupisce la classe dirigente lucana e i principali feudatari del partito-regione rimasto invischiato nella macchia nera dell’inquinamento nascosto. Il pallino è nelle mani del giovane segretario Roberto Speranza (in foto), che pur estraneo a fatti diretti, ha la responsabilità politica e morale di trovare una posizione credibile e che riporti fiducia alla Basilicata. Si lavora ad una posizione condivisa che nascerà oggi dopo un confronto con il governatore De Filippo al ritorno da Roma. In diversi ambienti istituzionali inizia ad essere affrontata304731 la nostra proposta di chiudere l’impianto subito e bonificare i danni provocati. Nessuno prende in considerazione la richiesta condivisa invece dai nostri lettori e da diversi settori dell’opinione pubblica che si mobilita in rete e nelle piazze. Ci permettiamo di far notare che il dirigente dell’Arpab, Bove, esponente del Pd, non è stato neanche sospeso come prevede il buon senso prepolitico. Le diverse tribù del Pd si stanno accordando sull’adagio tutti colpevoli, nessun colpevole. Ma per noi non sarà così.
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