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E’ stato ucciso con quattro colpi di pistola questa mattina a Locri (Rc), Pietro Marsiglia, di 66 anni, che secondo quanto riferito dagli investigatori, era pregiudicato. L’omicidio è stato compiuto in strada.
I carabinieri sono stati avvertiti da una telefonata nella quale l’interlocutore avrebbe parlato di una rissa e di un uomo a terra. Quando gli investigatori sono arrivati sul posto hanno trovato il cadavere di Marsiglia, ucciso a colpi di pistola. Secondo gli inquirenti l’omicidio sarebbe maturato per un diverbio che Marsiglia avrebbe avuto con il suo assassino. Marsiglia è giunto in via Melegnano, in una zona centrale di Locri, a poche centinaia di metri da una scuola elementare, a bordo della sua auto, una Fiat 500, e dopo essere sceso ha avuto un litigio con qualcuno che al culmine della discussione gli ha sparato quattro colpi di pistola di piccolo calibro, probabilmente una 22, all’addome. Al delitto non avrebbero assistito testimoni.
L’uomo era gestore di un lido estivo ed era considerato un importante esponente della ‘ndrangheta nel comprensorio, legato al clan Cordì ed in passato, arrestato in diverse occasioni. Era stato anche accusato di sequestro di persona e, in quell’occasione, negli anni ’80, l’allora presidente del tribunale di Locri venne sospeso dal Csm, con l’accusa di aver favorito Marsiglia, al quale concesse gli arresti domiciliari.
Dagli anni ’90 Marsiglia, pensionato che lavorava come custode di uno stabilimento balneare a Locri, non ha più avuto problemi con la giustizia. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore di Locri Debora Rizza, puntano sulla sfera privata della vittima.

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