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La situazione è stata chiarita nel corso di un’assemblea dai vertici dell’ateneo: a giorni saranno attivati alcuni dei corsi che dovevano partire il 3 ottobre, tra cui il corso di diritto penale, la più grande preoccupazione degli studenti. Complice del contrattempo sarebbe l’attuale crisi finanziaria e la riforma Gelmini dello scorso anno, che ha comportato il taglio di diversi insegnamenti e costretto gli atenei ad una riorganizzazione generale.
E così è rientrato lo stato d’agitazione degli studenti che lamentavano appunto la mancata partenza dei corsi, che se fossero stati attivati tutti nel secondo semestre avrebbero creato un eccessivo carico di lavoro, non gestibile soprattutto dagli studenti del terzo anno. Alcuni dei corsi erano poi completamente a rischio di attivazione. Nell’assemblea è stato anche chiarito che il corso di studi di Giurisprudenza dell’Università della Calabria non è assolutamente a rischio di soppressione, come invece si paventava da più parti.

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