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Il gup di Catanzaro ha condannato a 30 anni di reclusione Mario Gatto ed a 20 anni, Giuseppe Perri, accusati dell’omicidio del boss della ‘ndrangheta del cosentino, Antonio Sena, ucciso a Castrolibero il 12 maggio 2000.
Il gup ha poi condannato a tre anni Gianluca Walter Marsico, derubricando l’accusa di tentato omicidio di Umile Esposito, avvenuto il 27 maggio 2000 a Bisignano, in lesioni aggravate. Il delitto, secondo l’accusa, rientrava nella guerra di mafia che interessò il cosentino tra il 1998 ed il 2001.
Gatto, di 41 anni, di Cosenza, Perri (56), di Acri, e Marsico (44), di Cosenza, erano stati arrestati nel maggio dello scorso anno al termine di un’inchiesta condotta dalla Dia e coordinata dalla Dda di Catanzaro sulla guerra di mafia. Con l’inchiesta, sfociata nell’operazione Terminator, la Dda ritiene di avere individuato mandanti ed esecutori oltre che dell’omicidio di Sena e del tentato omicidio di Esposito, anche dei delitti di Primiano Chiarello, ucciso nel giugno del 1999 a Cassano allo Ionio e di Francesco Bruni, detto «bella bella», ucciso il 29 luglio del 1999.
Complessivamente, le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda furono otto. Oltre a Gatto, Perri e Marsico, furono arrestati Francesco Abbruzzese, di 41 anni, di Cassano allo Ionio e Angelo Colosso (38), di Cosenza. Sfuggirono all’arresto, perchè già latitanti da tempo, Ettore Lanzino (56), di Cosenza; Nicola Acri (31), di Rossano, e Francesco Presta (51), di Roggiano Gravina.
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