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Avevano trasformato il terreno in una sorta di cava, i cui inerti venivano venduti ad un cementificio della provincia di Catanzaro, anzichè realizzare un piccolo sbancamento per costruirvi alcune serre ed un capannone da adibire alla coltivazione di vari tipi di piante. Protagonista della vicenda una nota ditta di Vibo Valentia su un terreno agricolo sito a Filandari. I carabinieri avrebbero notato il via vai di camion carichi di inerti che uscivano dal terreno. Un flusso costante che ha indotto i militari ad ispezionare il cantiere e ad accertare come il titolare dell’impresa vivaistica ed il direttore dei lavori, in violazione delle autorizzazioni concesse, avessero arbitrariamente esteso gli scavi al fine di poter rivendere parte degli inerti e riuscire così a moltiplicare gli utili. Per i due è scattata la denuncia con l’accusa di esecuzione di lavori in violazione del permesso a costruire, mentre tutta l’area, dell’estensione di 18 mila metri quadri e del valore di decine di migliaia di euro, è stata posta in sequestro.
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